Corriere Mercantile
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Genova – Il Consiglio Regionale ha approvato oggi un ordine del giorno, primo firmatario Ezio Chiesa (Liguria Cambia) che impegna la giunta ad attivarsi nei confronti del Governo affinché stabilisca in tempi rapidi norme certe per quanto riguarda l’assegnazione dei contributi per l’Editoria.
Chiesa ritiene inoltre indispensabile attivarsi, in concerto con la Cooperativa Giornali e Poligrafici proprietaria del Corriere Mercantile a mobilitarsi nei confronti del mondo economico al fine di individuare eventuali imprenditori disposti a investire nella testata.
“Il Corriere Mercantile è una gloriosa testata nata nel 1824 che ha sempre puntualmente informato sui fatti accaduti nella nostra regione con particolare riferimento alla città di Genova – afferma Chiesa – da quotidiano del pomeriggio a seguito della crisi che aveva colpito tutte le testate pomeridiane, una quindicina di anni fa, ha intrapreso una strada diversa arrivando nelle edicole al mattino in abbinamento con il quotidiano La Stampa”
In tutti questi anni il quotidiano ha sempre dato ampio risalto a quanto accade nel capoluogo genovese e nel Tigullio garantendo l’occupazione a una trentina di persone tra giornalisti e poligrafici.
“Sarà poca cosa, ma l’impegno morale che consiglieri e assessori possono assumere da subito – afferma Chiesa – è quello di impegnarsi a comprare tutti i giorni una copia del Corriere Mercantile”.

La gloriosa testata, a seguito della scadenza del contratto con La Stampa, dal 1 marzo 2015 è tornata in edicola in veste autonoma al prezzo di euro uno a copia. Attualmente, gestito da una Cooperativa tra giornalisti e poligrafici, deve fare i conti con le incertezze dell’erogazione dei contributi statali sull’editoria e pertanto rischia la chiusura con le inevitabili conseguenze per le persone attualmente occupate;

“La ventilata chiusura oltre rappresentare un ulteriore ridimensionamento della pluralità dell’informazione – conclude Chiesa – mette a rischio diversi posti di lavoro con conseguente successiva difficoltà di collocazione vista la crisi che attanaglia l’editoria e il settore dell’informazione in generale, pertanto la Regione Liguria deve attivarsi”.