Matteo Salvini criticato per il ritiro di Rixi
Matteo Salvini criticato per il ritiro di Rixi

Genova – “Non posso ottenere il 100% di quello che voglio”, così Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord ha spiegato la decisione di fare un passo indietro in Liguria sulla candidatura di Edoardo Rixi alla presidenza della Regione Liguria e il contestuale appoggio al candidato di Forza Italia, Giovanni Toti.
A chi domanda se pensa che Toti sia un candidato forte alle regionali liguri, Salvini risponde laconico: “Forza Italia così pensa”.
Sempre più roventi le polemiche, specie tra gli elettori di centro destra, per la decisione di ritirare il candidato Rixi nella corsa alle elezioni regionali della Liguria. Su Facebook, Twitter e social network la decisione di Salvini e di Forza Italia viene criticata duramente con accuse nemmeno troppo velate a voler “far vincere Raffaella Paita”.
Salvini tenta di spiegare la decisione: “Siccome la Lega ha espresso candidati in Veneto, tenuto i suoi in
Toscana e nelle Marche, e ha scelto il candidato in Umbria, sostanzialmente FI ci ha chiesto farle giocare la partita con il suo uomo di punta”.
“Chiaro che, da segretario della Lega e da amante della Liguria – ha aggiunto Salvini – Edoardo Rixi veniva prima, ma non posso ottenere sempre il 100% di quello voglio. Il segretario federale ha anche degli oneri”.
Matteo Salvini è intervenuto a Radio Padania ed ha risposto alle molte domande sulla difficile decisione.
“Ho chiuso l’accordo con Forza Italia, escludendo ovviamente Alfano in tutta Italia, in Veneto, in Umbria e in Liguria, perchè sapevo che gli schizzi di fango sulla Lega pioveranno da qui al 31 maggio. In Toscana e nelle Marche siamo invece liberi e soli con i nostri candidati e ce la giochiamo”.
Ai cronisti che chiedevano “Rixi come l’ha presa?”, Salvini ha risposto con franchezza: “Sono stato con lui fino a ieri sera tardi: Edo è un fratello ed è il mio vicesegretario federale. Da soli la sinistra, in Liguria e in Umbria, non la batti. In Liguria abbiamo fatto un sacrificio nel nome dell’allargare l’alleanza, tenendo fuori ovviamente Alfano, per fare il colpaccio”.