prima guerra mondialeRoma – Oggi, domenica 24 maggio 2015, l’Italia si è fermata per celebrare il centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, che le costò il sacrificio di 650.000 caduti militari e circa 600.000 vittime civili.

E il Governo ha voluto commemorare il 24 maggio, anniversario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, durata dal 1914 al 1918, con un minuto di raccoglimento, alle 15 di oggi, da parte di istituzioni, società civile e mondo dello sport, e scandito da una salva d’onore sparata da una squadra di militari in armi, contemporaneamente alla stessa ora, presso i monumenti ai caduti di 24 città, in tutte le Regioni, mentre a Roma il colpo è partito dal cannone del Gianicolo.

Ai piedi di questi come di altri mausolei sparsi sul territorio nazionale gli studenti delle scuole primarie porteranno come omaggio alle vittime una stella alpina realizzata con la carta, simbolo della Grande Guerra combattuta tra le montagne.

Un minuto di raccoglimento è stato osservato anche negli stadi prima di ogni competizione, dove calciatori e arbitri della Serie A scenderanno in campo indossando una maglia con la scritta “Ricorda”, composta dai versi delle poesie di Giuseppe Ungaretti. Stesso messaggio al braccio dei 600 podisti militari della staffetta “L’Esercito marciava”.

“Oggi, cent’anni fa, l’Italia è entrata nella Grande Guerra, quella strage inutile”, ha detto papa Francesco al Regina Caeli, ricordando anche la celebra frase dell’allora Pontefice Benedetto XV. “Preghiamo per le vittime chiedendo allo Spirito Santo il dono della pace”, ha aggiunto.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto stamane una corona di fiori all’Altare della Patria in occasione dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra. Con lui c’era il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Presenti inoltre, in rappresentanza del Parlamento, il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti e la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. Il capo dello Stato ha passato in rassegna i militari schierati e ha ascoltato l’inno nazionale prima di salire all’Altare.