Mattarella saluta i Giovani Industriali
Mattarella saluta i Giovani Industriali

Santa Margherita Ligure (Genova) – “Crescita economica deve significare anche crescita occupazionale”. Inizia così il messaggio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha inviato al 45° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria che si è aperto questa mattina all’Hotel Miramare a Santa Margherita Ligure.
“Segnali incoraggianti dicono che l’Italia torna a crescere – Continua Mattarella – dopo la lunga crisi. Un’opportunità da non perdere per portare il paese sulla strada dello sviluppo, per ridurre la disoccupazione”. Apertura, come di routine, dal Presidente nazionale dei Giovani di Confindustria, Marco Gay, che rivolge un appello a Matteo Renzi, dicendo basta al populismo ed all’anticasta: “Presidente con noi imprenditori è necessario un confronto aperto e moderno per creare politiche per il Paese. Coinvolgendoci e sfruttandoci per le idee, non solo per le tasse”.
Poi un messaggio alla politica: “Ci avete fatto riformare le aziende, creato srl innovative, fatto fondere banche, se avrete il coraggio di guardare in casa vostra e sarete capaci di darvi una regolata – dice alla politica il leader dei giovani di Confindustria – noi saremmo pronti a dire che i partiti meritano anche di reggersi in parte sul finanziamento pubblico, come avviene in tutta Europa”.
Ma senza dubbio ha sorpreso l’arrivo Matteo Salvini, guida della Lega, che lasciato in albergo felpa e t-short con caterpillar, si è presentato in giacca e camicia bianca dichiarando al suo arrivo ai cronisti “non siamo qui per partecipare, ma per vincere” Ed ancora: “Io anti euro come mi lego a Confindustria e ai giovani industriali? Io non sono contro nessuno, e’ l’euro che e’ anti Confindustria, anti Italia, anti buon senso”.
Ad ampio raggio il discorso del leader del Carroccio, che è partito inevitabilmente da Mafia Capitale («mangiatoia senza fondo, ogni sbarco fa arricchire qualcuno mentre Renzi ed Alfano dormono: prima vanno a casa meglio è per tutti»), per poi dare la “sua” ricetta: meno tasse, meno vincoli, più possibilità di fare impresa, una moneta più giusta. Quindi scambio di idee con un imprenditore che dalla platea lo definisce “populista”.
“Mi inorgoglisco – ha risposto Salvini – quando mi danno del populista, lo considero un valore aggiunto”.
Maurizio Landini, prende la parola in tarda mattinata: “Da sindacalista – ha detto – il problema è come tornare ad avere una rappresentanza politica sul lavoro. E questo governo, secondo me, fa scelte che non vanno nella giusta direzione. Oggi bisogna rimettere al centro della discussione politica e sindacale come si crea il lavoro. Stiamo pagando l’assenza di una politica industriale che ci permetta di contrattare e valutare scelte politiche perchè è quando ci sono idee diverse che bisogna confrontarsi e discuterne”.
Ha chiuso la prima giornata del convegno il Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Domani seconda ed ultima giornata di lavori.