Bruxelles – Mentre in Italia l’emergenza migranti resta ai livelli più alti mai registrati prima, arriva il via libera dei ministri degli esteri alla missione militare eurmigranti ventimigliaopea EuNavFor contro i trafficanti di esseri umani. E nelle bozze di conclusione del vertice di giovedì prossimo emerge l’accordo sul meccanismo “temporaneo ed eccezionale” per la ricollocazione di 40mila profughi nei prossimi due anni da Grecia e Italia.

C’è anche il rinforzo delle strutture per l’identificazione e la registrazione dei migranti, un sostegno finanziario per i paesi “in prima linea” e l’accelerazione per i rimpatri. Resta invece non chiarita l’obbligatorietà del meccanismo di ricollocazione, sul quale però a decidere alla fine saranno gli Stati membri.

La “fase uno” dell’operazione comincerà ad essere operativa dai primi di luglio, con il dispiegamento delle forze messe a disposizione da 14 paesi “dal nord, dal sud, dall’est e dall’ovest” della Ue, come sottolinea Mogherini.

La portaerei italiana ‘Cavour’ sarà la nave ammiraglia di una missione che inizialmente sarà dotata complessivamente di “5 navi da guerra, 2 sommergibili, 3 aerei da ricognizione marittima, 2 droni e 3 elicotteri” con “un migliaio” di soldati. La “fase uno” sarà dedicata alla raccolta di informazioni. Opererà in acque internazionali e farà anche soccorso, ma “il focus è sulla lotta ai trafficanti”. Il passaggio alle fasi successive scatterà dopo valutazioni del Consiglio su proposta del comandante, il contrammiraglio Enrico Credendino. Per arrivare alla ‘fase 3″, con operazioni anche in acque territoriali e sulla costa libica, servirà però la risoluzione dell’Onu. E già nelle prime due fasi, comunque, si dovrà tenere conto, spiegano fonti militari europee, che l’operazione si svolgerà in un ambiente “molto complesso” perché già due volte navi mercantili sono state “recentemente” attaccate fuori dalle acque territoriali con aerei e tiri di artiglieria dalla costa a Derna e a Sirte. Inoltre i trafficanti non hanno esitato a usare le armi.