Liguria – Rissa tra immigrati a Savona, un morto. Toti: “Basta accoglienza selvaggia”

Savona – E’ scoppiata ieri sera in un bar di Savona e terminata nel vicino stabilimento balneare “Bagnarci”, dove era in corso una festa con degustazione di cibi locali affollata di famiglie con bambini, la violenta rissa tra tre immigrati nordafricani originata da debiti di gioco e terminata con la morte di un uomo.

Un tunisino di 33 anni è infatti morto dissanguato mentre il suo assassino, un connazionale con qualche precedente è stato arrestato. Arrestato anche un terzo tunisino coinvolto nella rissa. I duellanti si sono rincorsi nel locale armati di cocci di bottiglie rovesciando tavoli e sedie tra lo stupore e il terrore di bimbi, genitori e anziani. I due avevano gli occhi spiritati ed erano completamente insanguinati hanno raccontato alcuni testimoni. Alla fine uno dei due è crollato a terra tra i tavoli dove è morto per ferite all’addome e a una gamba. Il rivale, anche lui coperto di sangue per diverse ferite da arma da taglio è stato invece ricoverato in ospedale.

Ed oggi il Presidente della Liguria Giovanni Toti ha commentato la notizia sui suoi social network. “Ieri sera a Savona una lite fra cittadini nordafricani senza fissa dimora è degenerata in rissa davanti a famiglie, bambini e cittadini che hanno assistito impotenti allo scempio causato da una vera e propria battaglia a colpi di cocci di bottiglia terminata con la morte di uno dei tre – ha scritto Giovanni Toti su Facebook – Io dico basta all’accoglienza selvaggia e senza criterio che non distingue coloro che meritano un’occasione da chi entra nel nostro paese convinto di poter essere e vivere al di sopra della legalità. Il mio sostegno va ai savonesi che ancora una volta sono costretti a subire le scellerate e incoscienti decisioni di uno Stato che non tutela abbastanza gli italiani – ha puntualizzato Toti – E il mio pieno sostegno alle forze dell’ordine che come sempre hanno lavorato con immediatezza impegno e serietà traendo in arresto l’assassino poco dopo”.