Facebook viola leggi su Privacy in Europa
Facebook viola leggi su Privacy in Europa

Bruxelles – Facebook dovrà interrompere la tracciabilità dei suoi utenti in Belgio entro 24 ore ore dovrà pagare 250mila euro al giorno sino a provvedimento avvenuto. Anche i tribunali del Belgio, dopo quelli tedeschi, hanno riconosciuto colpevole Facebook di raccogliere dati sensibili sulle scelte e l’orientamento politico e sessuale dei suoi utenti.
Un giudice di Bruxelles, interpellato da una potente associazione dei Consumatori, ha decretato che il social network ideato da Mark Zuckerberg debba rimuovere entro 48 ore (ne restano 24) i processi di raccolta delle informazioni sul territorio belga e per tutti gli utenti che navigano dal Belgio.

Secondo il tribunale, infatti, Facebook violerebbe le leggi sulla tutela della privacy e sarebbe in grado di raccogliere ed immagazzinare i “gusti” degli Utenti per scopi non meglio precisati o conosciuti.
Il sistema, secondo l’ipotesi di accusa, raccoglierebbe informazioni sia sui gusti commerciali (auto, viaggi, computer, smartphone) che molto più “intimi” come il genere di siti porno visitati e addirittura quali siti di partiti o movimenti politici vengono guardati più assiduamente dagli Utenti.
Informazioni che difficilmente possono essere usate per migliorare il marketing e che, invece, espongono gli utenti al rischio di essere “schedati” per orientamento sessuale, religioso o politico. Pratiche assolutamente vietate in tutta Europa.

Debole la difesa di Facebook. Mark Zuckerbergha annunciato ricorso sostenendo che la sede europea di Facebook si trova in Irlanda dove le leggi sulla tutela della privacy non sono così restrittive.
Una tesi difensiva già adottata in Germania e che però non tiene conto del principio fondante della giurisprudenza europea sin dalla sua nascita: un delitto viene punito nel luogo dove viene commesso.
In parole povere Internet non gode di extraterritorialità e deve sottostare alle normative vigenti nel Paese dove viene utilizzato.
Difficile quindi che un Tribunale europeo possa dare ragione a Zuckerberg che, evidentemente, non è ben consigliato sul piano legale.