Stadio di Marassi non è sicuro
Stadio di Marassi non è sicuro

Genova – “Impiego sproporzionato di risorse a disposizione per garantire l’ordine pubblico”. E la nuova denuncia di Roberto Traverso, segretario provinciale del Siap, il sindacato della polizia dopo le parole del presidente del Genoa, Enrico Preziosi sulla sicurezza dello stadio Luigi Ferraris di Marassi.
Secondo il rappresentante della polizia, infatti, le dichiarazioni del patron del Genoa sono corrette e realmente lo stadio di Marassi non è sicuro ma divergono nettamente le “soluzioni” per il problema.
Mentre il presidente Preziosi si mette “a disposizione delle forze dell’ordine”, riaprendo così la discussione sul pagamento degli stipendi di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale da parte delle società sportive che li mobilitano ad ogni partita, il segretario provinciale del Siap preferirebbe sentir parlare di nuovo stadio o, addirittura – se le due squadre genovesi non volessero costruirlo insieme – di due diversi stadi.

In riferimento alle dichiarazioni del Presidente del Genoa Preziosi – scrive Traverso in una nota stampa – con le quali, lo stesso riconoscendo finalmente che lo stadio di Genova ha dei problemi che ricadono sulla sicurezza degli spettatori, si rende disponibile ad andare incontro alle forze dell’ordine, tengo a precisare che proprio a causa dell’inadeguatezza dello stadio genovese le forze dell’ordine hanno e stanno contribuendo con un impiego sproporzionato alle risorse a disposizione per la sicurezza di tutta la città per garantire l’ordine pubblico.

Quindi – prosegue Traverso – di fronte al fatto che il presidente Preziosi dichiara che si “mette a disposizione delle forze dell’ordine” gli rispondiamo che prima di far riaccendere la demagogica discussione sul pagamento dello straordinario ai poliziotti, carabinieri, finanzieri, ect. da parte delle società sportive. lo inviterei a cominciare a pensare seriamente, insieme al presidente della Sampdoria Ferrero, a costruire uno o più stadi nel rispetto dei requisiti di sicurezza che a Genova attualmente all’esterno dell’impianto non vengono rispettati e che in un momento così delicato a causa dell’allarme terrorismo si evidenziano con particolare preoccupazione”.