Caso della Focaccia di Recco all'Unione Europea
Caso della Focaccia di Recco all’Unione Europea

Recco – Il caso della celebre focaccia al formaggio “di Recco” arroventa le polemiche e della questione potrebbe occuparsi anche l’Unione Europea e, in particolare, la Commissione Sicurezza Alimentare.
L’Unione Europea potrebbe intervenire per dirimere una complessa questione legale che potrebbe rivelarsi un vero boomerang per i produttori che speravano di poter difendere il marchio della focaccia di Recco con il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP).
L’intervento dei Nas alla Fiera dell’Artigianato di Rho, con il sequestro della focaccia, dei manifesti per pubblicizzarla e con la denuncia per frode in commercio per i responsabili dello stand gastronomico, ha fatto scoppiare la vertenza.
Il marchio IGP, infatti, tutela la produzione della Focaccia al di fuori della città di Recco. Significa che anche chi la produce secondo l’antica ricetta, seguendo il rigido disciplinare approvato dall’Unione Europea, ma al di fuori dei confini di Recco, rischia il carcere.
Un ostacolo evidente alla promozione della Focaccia e alla sua esportazione.

Il riconoscimento e la certificazione della qualità dei nostri prodotti, la loro tracciabilità, è l’unica vera battaglia per il futuro – ha spiegato  Alberto Cirio, membro della Commissione Sicurezza Alimentare del Parlamento Ue – Ma bisogna fare molta attenzione, perché l’Europa è un grande strumento di tutela, ma anche un “mostro” di burocrazia e ogni protezione può trasformarsi in un vincolo pesante”.

Secondo l’europarlamentare, infatti, “bisogna stare molto attenti alla rigidità dei disciplinari e in generale dei marchi di riconoscimento

Caso della Focaccia di Recco all'Unione Europea
Caso della Focaccia di Recco all’Unione Europea

perché la protezione non deve diventare un boomerang per la commerciabilità del prodotto. Vale anche per altri casi che ho vissuto direttamente, come tartufo e vino, e per tutto ciò di cui mi sto occupando. Il caso della Focaccia di Recco è destinato a fare scuola. Credo, però, che una soluzione si possa trovare. Ho già preso contatti con il Sindaco, mettendomi a disposizione, e con la consigliera regionale Lilli Lauro, che mi aveva segnalato la situazione, in modo da valutare i percorsi per intervenire con l’Unione europea. Sono convinto che una strada sia possibile, coinvolgendo anche la Regione”.