capre sequestrate in autostrada
capre sequestrate in autostrada

Ovada – Hanno chiuso 12 capre su un furgone non attrezzato per il trasporto degli animali e hanno percorso l’autostrada da Reggio Emilia sino ai dintorni di Ovada. Due persone sono finite nei guai, sull’autostrada A26 Voltri-Gravellona Toce, dopo essere stati fermati dalla polizia stradale per un controllo.
Nel furgone che stavano guidando, infatti, erano stivate in modo inadeguato e pericoloso, ben 12 capre destinate con ogni probabilità al macello clandestino.
Gli animali erano stati prelevati a Reggio Emilia ed erano diretti ad Albenga.
Non è chiaro se le capre erano dirette ad un allevamento locale o se, invece, come temono i volontari dell’Enpa, fossero destinate ad alimentare il mercato nero della carne macellata secondo rituali religiosi particolari.
I due trasportatori, cittadini italiani residenti in Liguria, sono stati denunciati per maltrattamento di animali, falsa documentazione, irregolarità del mezzo di trasporto e modalità di viaggio, mentre il “carico” è stato sottoposto a “vincolo sanitario”, in pratica un sequestro giudiziario, in attesa della conclusione delle indagini.

Grande preoccupazione viene espressa dalla Protezione Animali savonese, le cui guardie zoofile volontarie stanno da tempo sorvegliando le zone dell’albenganese alla ricerca di traffici di capre e pecore destinate al consumo di carne da parte della numerosa popolazione araba. La maggioranza di essi rispetta le norme igienico-sanitarie italiane ed acquista la carne nei negozi che si riforniscono in strutture autorizzate dove, purtroppo, una legge del 1989 contestata dall’ENPA, permette che gli animali siano sgozzati e dissanguati senza il preventivo stordimento.
Gruppi isolati cercano però di sfuggire ai rigorosi controlli di ASL e Carabinieri NAS ed effettuano la macellazione nelle loro case, con maggiori sofferenze per gli animali e problemi igienico-sanitari pesanti sia per loro che per i vicini di casa; e le povere 12 capre “fermate” ad Ovada erano quasi certamente destinate a questi barbari trattamenti.