ragazzini adescati facebook
Facebook indagata in Germania

Berlino – Dopo lo scontro tra Apple ed Fbi negli Stati Uniti e l’arresto del numero 2 di Facebook in America Latina, la lotta tra un colosso della Silicon Valley e i poteri pubblici si arricchisce di un nuovo capitolo, in Germania. Protagonista ancora l’azienda di Mark Zuckerberg, accusata dall’Antitrust di Berlino di sfruttare la propria posizione dominante sul mercato per imporre agli utenti condizioni che violano la loro privacy. Posizioni invertite rispetto al caso Apple-Fbi dunque, con l’autorità statale questa volta nei panni di paladina della privacy. Dal canto suo l’azienda ha dichiarato che collaborerà pienamente con l’antitrust, e si è detta sicura di poter dimostrare di aver rispettato le regole. “Siamo convinti di aver seguito le leggi – ha dichiarato a caldo un portavoce dell’azienda – ma collaboreremo in maniera attiva con l’antitrust per rispondere ai dubbi”. Ad annunciare l’inchiesta il presidente dell’Antitrust tedesco Andreas Mundt. Attraverso la richiesta di dati personali per la costruzione dei profili, Facebook permetta agli inserzionisti di inserire spot “mirati” per il singolo utente. In una nota, l’Antitrust tedesco ha dichiarato di voler valutare se gli utenti “sono sufficientemente informati di questa procedura”. L’autorità ha poi messo in dubbio la legittimità stessa di questa procedura, ritenendo ci possano essere gli estremi per una violazione della libera concorrenza vista la posizione dominante di Facebook sul mercato dei social media.