Genova – Continua a far discutere la situazione della Volpara in Valbisagno, e proprio nelle ultime ore si registra un nuovo intervento di Matteo Rosso (Fratelli d’Italia), medico e presidente della Commissione Salute in Regione Liguria, e di Stefano Balleari (Fratelli d’Italia), vicepresidente del consiglio comunale di Genova.
Attraverso un comunicato è stato richiesto un intervento di Arpal per il monitoraggio della salubrità dell’aria nella zona della Volpara e per l’attivazione di eventuali misure di sicurezza per tutelare la salute dei cittadini della Valbisagno.

«Nonostante il Comune di Genova avesse già stralciato 16 anni fa dal Puc di Genova l’impianto della Volpara e nonostante le continue e fondate proteste della popolazione residente costretta a subire da cattivi odori e continui malori, dallo scorso anno è stato riattivato il sito per attività di compattamento dei rifiuti”.

“Una situazione intollerabile per i quartieri di Staglieno e Molassana” – continuano Rosso e Balleari – “che quotidianamente devono fare i conti con difficoltà respiratorie e disagi incalcolabili, oltre che con lo spettro del rischio elevatissimo di incidenza tumorale dovuta proprio alla presenza di questo sito”.

I consiglieri Matteo Rosso e Stefano Balleari presenteranno a tal proposito, sia in Regione che in Comune, un’interrogazione per chiedere un intervento da parte di Arpal per la verifica delle condizioni ambientali e dell’impatto che il sito della Volpara potrebbe avere sulla cittadinanza locale.

“Secondo uno studio dell’Ist” – hanno infatti evidenziato Rosso e Balleari – “tra il 1988 e il 1998 si sono registrati incrementi di patologie tumorali tra Molassana e Staglieno superiori a quelli di quartieri del ponente genovese come Cornigliano caratterizzati da una forte presenza industriale».

Secondo lo studio nei dieci anni presi in esame, a Staglieno sarebbero stati 441 i casi di tumori, 445 a Molassana e 206 a Struppa (contro i 323 di Cornigliano, ndr). “La nostra richiesta è quella di avere garanzie dalle autorità competenti” – hanno infine sottolineato i due consiglieri, aggiungendo che oggi “al fetore dei rifiuti portati alla Volpara si aggiunge anche l’aumento del traffico pesante dovuto al traffico di mezzi pesanti che portano i rifiuti genovesi verso il Piemonte” e la presenza di un fangodotto, di un deposito di eternit, dei forni crematori collegati al cimitero di Staglieno e di alcuni siti per il recupero di oli esausti.