Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova
Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova

Genova – La Giunta Comunale ha approvato quest’oggi le linee guida per la realizzazione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA).

Nelle prossime settimane verrà creato un gruppo di lavoro che coinvolgerà la Direzione generale Area tecnica, gli assessorati e le associazioni interessate, per sviluppare il Piano e confrontarsi sulle questioni relative alla mobilità dei disabili.

Il sindaco di Genova Marco Doria ha dichiarato: “In gioco non c’è solo il formale rispetto della legge ma il diritto sostanziale di tutti i cittadini all’accesso agli edifici pubblici, alle fermate dei bus, alle strade, agli attraversamenti pedonali; cose molto concrete, che determinano una qualità della vita accettabile e che influiscono sul livello di integrazione e sulla sicurezza della città. Dobbiamo riconoscere un diritto che non riguarda soltanto le persone con disabilità ma tutti i cittadini che fanno spesso esperienza delle barriere architettoniche incontrando ostacoli sul loro cammino quando hanno una disabilità temporanea o, ad esempio, accompagnano una carrozzina con il bimbo”.

La legge n.41 del 1986, all’articolo 32 commi 21 e 22, garantisce la piena accessibilità a tutti gli edifici pubblici ed a tutti gli spazi urbani ed imponeva a tutti i comuni italiani di adottare il PEBA entro un anno. La legge è, tuttavia, rimasta inattuata nel 90% dei comuni italiani a trent’anni di distanza dall’emanazione.

 

Il Sindaco ha sottolineato che rendere la città accessibile è un impegno di tutti gli assessorati e vedrà il coinvolgimento dell’intera macchina comunale.

La delibera di oggi attua un impegno che era stato sollecitato anche dal Consiglio comunale attraverso una mozione di iniziativa del consigliere Alberto Pandolfo, integrata dal consigliere Guido Grillo ed approvata in maniera unanime.

 

Il PEBA è uno specifico strumento di gestione e di pianificazione per garantire il diritto alla mobilità alle persone con disabilitò e si va ad inserire nel quadro delle azioni per lo sviluppo sostenibile della città. Scaturirà dal percorso partecipato con le associazioni di rappresentanza e con la Consulta per l’handicap, in modo da poter recepire tutte le esigenze.

Il piano prevede l’acquisizione di una mappatura completa e dettagliata, individuando in prima battuta gli interventi necessari per eliminare le barriere architettoniche ancora esistenti in tutti gli edifici e spazi pubblici, andando a stabilire criteri di priorità per un corretto inserimento nella programmazione dei lavori pubblici e sul piano degli investimenti. Verrà realizzato anche un database cartografico informativo ed uno schedario con immagini per agevolare l’attuazione, l’aggiornamento, il monitoraggio ed il controllo degli interventi programmati.

Nel corso degli ultimi tre anni il Comune ha effettuato circa settanta interventi di eliminazione delle barriere architettoniche principalmente in edifici scolastici, in uffici ed in ascensori pubblici, oltre che sui marciapiedi ed alle fermate degli autobus, per un ammontare complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.

L’assessore ai diritti ed alla legalità Elena Fiorini ha spiegato che “l’obiettivo dei prossimi cinque anni è quello di intervenire sui poli gravi e sulle scuole affinché in ogni municipio ci sia almeno una scuola di ogni ordine e grado senza barriere. La mappatura prevista dal PEBA sarà un supporto fondamentale”.

 

 

“Grazie al lavoro degli assessorati, degli uffici e della Consulta comunale in questi anni sono stati realizzati molti interventi ad hoc per l’eliminazione delle barriere – ha detto il presidente della Consulta regionale per l’handicap Claudio Puppo – Oggi con il PEBA Genova si dota di uno strumento importante per rendere possibile una programmazione degli interventi. Con la delibera di oggi Genova si pone tra le primissime città capoluogo di regione ed il quarto Comune in Liguria a istituire il gruppo di lavoro per il PEBA”.

Parlando sempre di accessibilità à, da poche settima Genova è la prima città italiana ad ospitare un Mobility Center, progetto nato da un’impresa privata in collaborazione con Porto Antico Spa e con la cooperativa Sociale La Cruna, che punta a consentire alle persone disabili o comunque con problemi di mobilità, la visita di una città fatta di molte salite e scalinate che costituiscono eventi barriere architettoniche.