rissa ai laghetti di San Carlo
rissa ai laghetti di San Carlo

Genova – Qualche birra di troppo, un commento sgradito e una grigliata ai laghetti di San Carlo, in Val Varenna, si è trasformata in rissa. E’ successo ieri sera, sulle alture di Pegli, in quella zona che ogni anno si trasforma in luogo di raduno di famiglie di immigrati sud americani alla ricerca di refrigerio durante le giornate calde del week end e di un luogo tranquillo dove organizzare piccole feste e barbeque all’aperto.
Una situazione più volte denunciata dal consigliere comunale Paolo Gozzi e da diversi consiglieri del Municipio Ponente ma che, ogni anno, scatena polemiche e denunce ma senza alcuna reale presa di posizione da parte delle istituzioni.
Questa volta, però, la festa si è trasformata in rissa e sulla strada per San Carlo di Cese sono salite le volanti della polizia ma anche qualche ambulanza.
Niente di grave, fortunatamente, ma a darsele di santa ragione, questa volta, erano davvero in tanti.
Le proteste dei residenti sono numerose e le lamentele ricorrenti per via dello stato di abbandono lasciato dopo alcune feste. La zona si trasforma in un immondezzaio e la maleducazione di alcuni finisce con l’etichettare tutti i frequentatori.
La popolazione torna a chiedere controlli mirati lungo le strade, percorse da giovani ubriachi al rientro dalle feste e blitz delle autorità per impedire che i laghetti si trasformino in discoteche all’aperto e che vengano accesi fuochi liberi espressamente vietati dalle normative.

1 commento

  1. Bisogna ripristinare la legalità  in tutta Italia, non solo a San Carlo di Cese. La convivenza civile in una società  multietnica si fonda sul rispetto delle regole e non sul buonismo ipocrita del PD e di una magistratura troppo indulgente.

  2. Bisogna ripristinare la legalità  in Italia non solo a San Carlo di Cese. Per la convivenza civile in una società  multietnica occorrono poche regole chiare a tutti che all’occorrenza devono essere imposte anche “manu militari “

  3. Oltretutto i pi๠giovani sono anche di una maleducazione epica, salgono sul bus con la musica a palla, corrono a sedersi lasciando in piedi anziani e bambini, schiamazzano e mangiano patatine e snack vari abbandonando poi per terra e sui sedili avanzi e pacchetti vuoti. Poi quanti di loro pagheranno visto che non se ne vede mai uno timbrare?

  4. Questa è una discussione che è stata affrontata nel Municipio 7 ponente già  oltre 10 anni fa quando un autista dell’AMT è stato minacciato con un coltello alla gola. Se sollevi il problema vieni etichettato come razzista e xenofobo e in questo modo il PD che governa i territorio continua ad ignorare il problema. La legge non è uguale per tutti, se una persona che abita a S. Carlo accende un falಠviene multato altri possono fare quello che vogliono.