Palazzo di Giustizia di Genova
Palazzo di Giustizia di Genova

Genova – Se il casco non è omologato o se non è in buone condizioni, l’assicurazione può rifiutarsi di pagare l’indennizzo persino ad una persona deceduta per un incidente causato da una buca per strada.
E’ quanto potrebbe decidere in questi giorni il Tribunale di Genova che sta esaminando il caso della morte di un artigiano genovese di 45 anni morto in seguito ad una caduta dalla moto causata da una buca nell’asfalto.
L’incidente era avvenuto in viale Brigate Partigiane, nel quartiere genovese della Foce e dall’episodio sono partiti due diversi processi. Uno penale ed uno civile per il risarcimento del danno.
E proprio la vertenza sulla responsabilità del Comune e di terzi per la morte dell’uomo potrebbe riservare la beffa più clamorosa poichè la compagnia assicuratrice ha presentato una perizia tecnica secondo la quale l’uomo indossava un casco in condizioni non ottimali e con un deterioramento tale da poterlo far classificare come “non omologato”.
In pratica la famiglia potrebbe non aver diritto al risarcimento, o averne uno molto ridotto, perchè il deceduto viaggiava con un casco non in perfette condizioni.
Una sentenza che, se confermata, ribalterebbe di fatto le responsabilità sull’accaduto, valutando che il decesso sia parzialmente o totalmente imputabile alla “disattenzione” del centauro invece che alla buca nell’asfalto che gli ha fatto perdere l’equilibrio.
Una eventualità che la famiglia rigetta in toto poichè al danno della tragedia, moglie e due figli vedrebbero aggiungersi anche la “beffa” del mancato riconoscimento del danno subito.
La decisione del giudice che segue la vicenda sotto l’aspetto penale, invece, potrebbe invece restituire dignità alla vittima e alla sua famiglia perchè, pur ammettendo la circostanza del casco, punta l’attenzione anche sul fatto che la buca che ha causato l’incidente mortale era riparabile e che la responsabilità per la manutenzione delle strade ha delle precise norme.