Palazzo di Giustizia di Genova
Palazzo di Giustizia di Genova

Genova – Sarebbe stata costretta a vendere il proprio corpo e a soddisfare i turpi desideri di alcuni facoltosi anziani sotto il ricatto di rivelare ai familiari il suo uso di sostanze stupefacenti. Una vicenda delicata quella che emerge dalle indagini dei carabinieri di Molassana che, per primi, hanno raccolto la denuncia della giovane di 22 anni. La ragazza ha raccontato di essere vittima di ricatti e di violenze psicologiche da parte di un artigiano residente nella ValBisagno e con il quale sarebbe entrata in contatto durante le sfilate di moda di Milano.
Secondo il racconto della modella l’uomo l’avrebbe indotta al consumo di droga e l’avrebbe filmata a sua insaputa durante questi episodi per poi minacciarla di rivelare tutto ai familiari se non avesse soddisfatto i suoi turpi desideri.
Incontri sessuali che l’uomo, dopo aver soggiogato la giovane, avrebbe anche “offerto” ad amici e facoltosi pensionati che avrebbero versato somme anche ingenti per intrattenersi con la modella.
Secondo le ricostruzioni della ragazza, ancora al vaglio degli inquirenti, sarebbe stata letteralmente costretta a prostituirsi consegnando parte del ricavato al suo aguzzino.
La ragazza avrebbe raccontato di incontri a luci rosse persino nelle vicinanze di un cimitero.
Il suo racconto ha fatto scattare l’indagine e l’artigiano è stato indagato insieme ad un pensionato di 72 anni, tra i più assidui frequentatori della vittima.
In mano agli inquirenti i messaggi sul telefonino della giovane, le minacce via Whatsapp e prove che la giovane fosse costretta a fare quel che faceva sotto minaccia.
Per gli indagati, che hanno negato ogni addebito, accuse gravissime come sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale e psicologica.