renziGenova – Un “Patto” tra Matteo Renzi e il sindaco Marco Doria, in rappresentanza di tutti i genovesi, per finanziare alcune delle opere più importanti ed urgenti per la città.
La firma dell’accordo è stata fatta stamane, a palazzo Tursi, durante la visita del Premier nel capoluogo ligure nell’ambito del “tour” per la campagna elettorale a favore del Sì del 4 dicembre.
Una firma importante perchè, se rispettato, il Patto per Genova porta in dote al capoluogo ligure una bella fetta di finanziamenti utili a dare corpo e consistenza a progetti sin qui visti solo sulla carte.
Il presidente del Consiglio ha confermato che i soldi ci sono e sono disponibili ma resta la perplessità del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti che, in una lettera scritta nelle scorse ore al Premier mostrava qualche “dubbio”.
“Restiamo a disposizione – ha scritto Toti – affinché la firma di un fantomatico Patto non si trasformi in un inutile dispendio di tempo o pura propaganda”.
Ecco il testo integrale del documento sottoscritto da Matteo Renzi e da Marco Doria:

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Città di Genova

PATTO PER LA CITTA’ DI GENOVA

Interventi per lo sviluppo economico, la coesione sociale

e territoriale della Città di Genova

PREMESSO CHE

• La Città di Genova è nota nel mondo per il suo porto e per il suo patrimonio artistico e culturale e intende rappresentare oggi un modello inteso a valorizzare il proprio passato nel segno dell’innovazione tecnologica ed infrastrutturale;
• un progetto di valorizzazione della Città di Genova e della sua area metropolitana, che consenta di sfruttarne con tempestività ed efficacia le opportunità che si stanno generando sullo scenario nazionale e internazionale, richiede il coinvolgimento di tutte le istituzioni a livello locale, regionale e nazionale;
• la risposta del Governo all’impegno della Città rappresenta il riconoscimento della rilevanza strategica di Genova ed il rafforzamento dell’azione di sostegno agli elementi di eccellenza del Paese. Questo impegno si traduce in investimenti che stimolano l’attrattività della città, promuovono la mobilità sostenibile, concorrono a risolvere particolari tematiche cittadine anche mediante la concessione di beni demaniali o di altra natura, creano opportunità nuove di carattere imprenditoriale o per il “Terzo settore”;
• l’attrattività della Città di Genova dipende anche dal potenziamento delle infrastrutture, da un rinnovato e più pervasivo sistema di trasporti pubblici per meglio connettere la città con la sua area metropolitana, dalla creazione di nuove aree verdi e spazi pubblici, sviluppando altresì le opportunità urbanistiche offerte dalla riqualificazione di spazi dismessi o sottoutilizzati;
• l’impegno della Città Metropolitana di Genova deve caratterizzarsi per l’attenzione ai temi della sicurezza del territorio sia di tipo strutturale, quale la mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico, sia di rinnovato presidio del territorio, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini ed una alta qualità della vita, compreso il tema dell’accoglienza di giovani ed anziani che richiede soluzioni strutturate che prescindano dall’emergenza;
• la Legge n. 56 del 7 aprile 2014 «Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni», all’articolo 1, comma 2, definisce le Città Metropolitane quali “enti territoriali di area vasta” con le seguenti finalità istituzionali generali: “cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee”;
• il PON Città Metropolitane 2014-2020, approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2015) 4998 del 14 luglio 2015, costituisce uno degli strumenti attuativi dell’Agenda urbana nazionale, fornendo un’interpretazione territoriale dell’Accordo di Partenariato 2014-2020 e individua il Sindaco del Comune capoluogo della Città Metropolitana come Autorità urbana e Organismo intermedio, attribuendogli ampia autonomia nella definizione dei fabbisogni e nella conseguente individuazione degli interventi da realizzare;
• pertanto, Genova, Città capoluogo, è individuata quale Autorità Urbana nell’ambito del PON Città Metropolitane, ai sensi dell’art. 7 del Regolamento UE 1301/2013, in analogia con gli interventi previsti nell’Agenda Urbana che prevede azioni in ambito metropolitano e con le linee strategiche di costruzione del predetto Programma Operativo Nazionale;
• il Sindaco della città capoluogo di Genova, in coerenza con il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane e con i programmi previsti nell’Agenda Urbana per il territorio metropolitano, viene individuato nel presente Patto come “Autorità Urbana”;
• con Legge n. 208 del 28 dicembre 2015 è stato istituito per l’anno 2016 il Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, finalizzato in particolare alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate, l’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, la mobilità sostenibile, lo sviluppo di pratiche per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano;
• la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città Metropolitana di Genova condividono la volontà di attuare una strategia di azioni sinergiche e integrate, miranti alla realizzazione degli interventi necessari per la creazione di opportunità per Genova, la messa in sicurezza e l’infrastrutturazione del territorio, e ogni azione funzionale alla cura della persona, della Città e del territorio metropolitano;
• l’articolo 2, comma 203, della Legge 23 dicembre 1996, n. 662, prevede che gli interventi che coinvolgono una molteplicità di soggetti pubblici e privati ed implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico delle amministrazioni statali, regionali e degli enti locali possono essere regolati sulla base di accordi, compreso il presente Patto;
• il Patto per la Città di Genova, sulla base del citato articolo 2, comma 203, è da intendersi come l’accordo tra amministrazione centrale e la Città attraverso cui le Parti si impegnano a collaborare sulla base di una ricognizione programmatica delle risorse finanziarie disponibili, dei soggetti interessati e delle procedure amministrative occorrenti, per la realizzazione degli obiettivi d’interesse comune o funzionalmente collegati;
• l’articolo 1, comma 703 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), ha definito le nuove procedure di programmazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020;
• la Commissione Europea ha adottato, in data 29 ottobre 2014, l’Accordo di Partenariato con l’Italia per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei per la crescita e l’occupazione nel periodo 2014-2020;
• con DPCM 25 febbraio 2016 è stata istituita la Cabina di Regia, di cui all’articolo 1, comma 703, lettera c), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, che, per la programmazione del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, costituisce la sede di confronto tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nonché le Città metropolitane e assicura il raccordo politico, strategico e funzionale per facilitare un’efficace integrazione tra gli investimenti promossi, imprimere l’accelerazione e garantirne una più stretta correlazione con le politiche governative per la coesione territoriale;
• l’articolo 10, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, recante “Misure urgenti per il potenziamento delle politiche di coesione”, che, nell’ambito di specifiche disposizioni per il rafforzamento delle azioni di programmazione, coordinamento, sorveglianza e sostegno della politica di coesione, ha ripartito le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia per la coesione territoriale;
• il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui all’articolo 10, comma 2, del decreto-legge 31agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, cura il raccordo con le amministrazioni statali e regionali competenti, anche ai fini dell’adozione degli atti di indirizzo e di programmazione relativi all’impiego dei Fondi strutturali dell’Unione europea nonché del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione;
• l’Agenzia per la coesione territoriale, di cui all’art. 10, comma 1, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, al fine di assicurare il rafforzamento dell’azione di programmazione, coordinamento, sorveglianza e sostegno della politica di coesione, tra l’altro:
o opera, in raccordo con le amministrazioni competenti, il monitoraggio sistematico e continuo dei programmi operativi e degli interventi della politica di coesione;
o può assumere le funzioni dirette di Autorità di Gestione;
o vigila, nel rispetto delle competenze delle singole amministrazioni pubbliche, sull’attuazione dei programmi;
o dà esecuzione alle determinazioni adottate ai sensi degli articoli 3 e 6 del D. Lgs. n. 88/2011.
TENUTO CONTO CHE
• la Città di Genova ha individuato le linee di sviluppo strategiche ed i principali ambiti di intervento coerenti con le aree tematiche individuate per la programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e finalizzati ad una mobilità sostenibile, l’ottimizzazione dell’offerta culturale della Città, l’attrazione di investimenti pubblici, la valorizzazione del patrimonio pubblico e la realizzazione di interventi finalizzati alla sicurezza del territorio;
• la Città di Genova opera in un quadro unitario di programmazione degli interventi di sviluppo e coesione, ricorrendo all’uso integrato delle risorse connesse ai Fondi Strutturali di Investimento Europei 2014-2020, alle risorse nazionali trasferite ed alle risorse proprie;
• le principali Linee di Sviluppo e relative aree di intervento, concordate tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città di Genova, sono le seguenti:
1. Infrastrutture per la mobilità
L’intervento consiste nell’acquisto di mezzi per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano ad alta efficienza, con la finalità di ridurre le emissioni inquinanti e di gas serra, con conseguente miglioramento della qualità dell’aria e di vita dei cittadini e visitatori.
2. Ambiente – Territorio e Sviluppo Turistico
In questa area tematica sono ricompresi interventi per la riqualificazione del territorio mediante azioni di riconversione di aree dismesse e di mitigazione del rischio idrogeologico.
In particolare sono previsti i seguenti interventi di valorizzazione del patrimonio acquisito dal Demanio o confiscato alla criminalità organizzata:
 Ex Caserma Gavoglio: messa in sicurezza idrogeologica e bonifica, propedeutiche e necessarie alla riconversione del sito a spazi pubblici e privati per offrire nuove opportunità di sviluppo economico e servizi per il quartiere.
 Forti Begato e Sperone: interventi di miglioramento dell’accessibilità e messa in sicurezza di alcuni locali delle strutture.
 Alloggi nel centro storico genovese: recupero e manutenzione per la realizzazione di nuove strutture sociali.
Per quanto riguarda le opere di riassetto idrogeologico, in prosecuzione della rilevante azione di messa in sicurezza del territorio genovese i cui principali interventi sono ricompresi nella tabella Allegato A), con finanziamento a valere sul Patto, sono previsti:
 la realizzazione della galleria scolmatrice del rio Vernazza, incluso l’adeguamento del torrente Sturla nel tratto compreso tra via Pontevecchio e via Apparizione;
 il completamento della sistemazione del torrente Chiaravagna nel tratto di valle, con interventi di sottomurazione degli argini e abbassamento del profilo dell’alveo.
3. Sviluppo economico e produttivo Smart City
Gli interventi strategici individuati per questa area tematica consistono nella riqualificazione urbanistica degli ambiti attraverso la realizzazione di nuove polarità urbane destinate ad attrarre nuovi investimenti pubblici e privati, offrendo alla città nuove opportunità di lavoro.
In particolare sono previsti:
 – lo sviluppo del Polo scientifico-tecnologico degli Erzelli, un centro nazionale di alta tecnologia, mediante la realizzazione della nuova sede universitaria di Ingegneria, che consentirà un forte incremento delle attività dedicate alla ricerca e degli investimenti imprenditoriali.
 – avvio del progetto “Blueprint” con la realizzazione delle opere propedeutiche al recupero del waterfront nell’area che si estende dal Porto Antico alla passeggiata a mare di Corso Italia;
Sono inoltre previsti interventi destinati all’efficientamento energetico e alla mobilità sostenibile della città nonché a ridisegnare i servizi urbani attraverso la digitalizzazione del territorio e la predisposizione di infrastrutture destinate all’inclusione sociale.
4. Cultura salute e benessere
Per questa area tematica, gli interventi prioritari riguardano l’adeguamento e riqualificazione delle strutture sportive anche funzionali allo svolgimento dei Giochi Europei Paralimpici Giovanili, nell’ambito di Genova Capitale Paralimpica ed in particolare:
 piscina Comunale “Mario Massa” in via Caboto, mediante un intervento di adeguamento normativo della struttura e contestuale riqualificazione ambientale dell’ambito;
 piscina Comunale “Nicola Mameli” a Voltri, mediante l’adeguamento normativo della struttura e riqualificazione ambientale dell’adiacente litorale;
 polo sportivo sulla Fascia di rispetto di Genova Prà, con interventi manutentivi della copertura della piscina e il rifacimento del manto del campo di calcio;
 riqualificazione dello Stadio di Atletica Leggera di Villa Gentile con realizzazione degli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche necessari anche all’ottenimento della certificazione di impianto inclusivo per attività sportive paralimpiche.
E’ inoltre prevista la valorizzazione del patrimonio storico artistico della Città mediante diversi interventi sui musei cittadini finalizzati ad aumentare l’offerta culturale della città e in particolare:
 Musei di Strada Nuova: completamento degli interventi di restauro degli affreschi delle sale al secondo piano nobile di Palazzo Rosso e adeguamento impiantistico dei locali;
 realizzazione di un nuovo percorso espositivo del Polo museale di arte medioevale di Sant’Agostino, attraverso la messa a norma e la realizzazione di allestimenti adeguati alle più moderne concezioni museologiche;
 realizzazione del nuovo Museo Nazionale dell’Emigrazione all’interno del Quartiere Metelino della Darsena – Porto Antico, collegabile all’esistente Museo del Mare e della Navigazione mediante una passerella in quota;
 completamento del recupero dei giardini del Canzio e delle grotte di Villa Durazzo Pallavicini, per poter ripristinare il percorso originario.
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• In relazione al periodo di programmazione 2014-2020, si intendono assegnare risorse pari ad un importo di 110,0 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per l’attuazione degli interventi compresi nel presente Patto per la Città di Genova, nell’ambito del Fondo Sviluppo e Coesione destinato ad interventi nelle Regioni e nelle Città Metropolitane del Centro-Nord;
• ai sensi del comma 703, dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), sarà presentata relativa proposta al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) per l’assegnazione degli importi, a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione afferenti alla programmazione 2014-2020, destinati alla realizzazione degli interventi compresi nel presente Patto.
RITENUTO
• opportuno procedere alla stipula di un Patto per la Città di Genova, in ragione della dimensione e complessità degli interventi per lo sviluppo socio-economico della Città, al fine di dare un rapido avvio e garantire l’attuazione degli interventi considerati strategici, nonché di facilitare l’attuazione della programmazione nazionale e comunitaria 2014-2020;
• che con la stipula del presente Patto per la Città di Genova, le Parti intendono fornire una risposta flessibile ed integrata alle diverse esigenze territoriali, promuovendo a tal fine, un più efficace coordinamento tra i diversi strumenti di programmazione e di pianificazione e tra le diverse fonti finanziarie disponibili, nonché tra i diversi soggetti istituzionali interessati;
tutto ciò premesso
Il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Sindaco della Città di Genova, di seguito le Parti, stipulano il seguente Patto:
Articolo 1
(Recepimento delle premesse)
1. Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente Patto e costituiscono i presupposti su cui si fonda il consenso delle Parti.
Articolo 2
(Oggetto e finalità)
1. Con il presente Patto, le Parti si impegnano ad avviare e sostenere un percorso unitario di intervento sul territorio della Città di Genova e dell’area metropolitana, finalizzato al miglioramento dell’accessibilità alla città, al potenziamento dei collegamenti della Città capoluogo con le proprie aree interne e limitrofe; alla messa in sicurezza del territorio contro il rischio di dissesto idrogeologico; alla creazione di opportunità di crescita della propria vocazione di città culturale di rilievo internazionale; al recupero e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare; alla sicurezza del territorio e contrasto all’illegalità.
2. A tale fine, le Parti, tenuto conto delle linee di sviluppo e delle aree di intervento, condivise tra la Città di Genova ed il Governo, hanno identificato gli interventi prioritari ed i relativi obiettivi temporali, per la cui attuazione è ritenuta necessaria un’azione coordinata, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
Articolo 3
(Risorse finanziarie)
1. Gli interventi saranno finanziati con risorse nazionali, comunali, dell’Unione Europea nonché mediante il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
2. Le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema delle risorse disponibili ordinarie ed aggiuntive, nazionali ed europee e ad attivare ed utilizzare in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie e gli strumenti individuati nel presente Patto, per la realizzazione delle diverse tipologie di intervento.
3. La Presidenza del Consiglio dei Ministri assicura l’assegnazione delle risorse finanziarie a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, riferite al periodo di programmazione 2014-2020, da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), ai sensi del comma 703 dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), per un importo complessivo pari a 110,0 milioni di euro. Con la medesima delibera verranno indicati i criteri ed i meccanismi per il trasferimento delle risorse.
4. L’importo complessivo degli interventi, che costituiscono gli impegni del presente Patto e le risorse finanziarie previste per la loro attuazione sono indicati in dettaglio nell’allegato A al Patto e sono sinteticamente descritte, per macro-categorie nella seguente tabella suddivise per aree di intervento:
Tabella 1: Costo totale interventi e risorse per la realizzazione
Articolo 4
(Modalità attuative)
1. Le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema, delle risorse disponibili FSC 2014-2020, dei Fondi strutturali dell’Unione europea e delle risorse di cofinanziamento nazionale, delle risorse ordinarie nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing; ecc., tenendo conto, oltre di quanto previsto e programmato nell’ambito del Programma Operativo 2014-2020 della Regione Liguria (POR), anche dei Programmi Operativi Nazionali (PON) rilevanti per gli ambiti di intervento oggetto del presente Patto;
2. La Città di Genova, per l’attuazione degli interventi inseriti nel presente Patto, può avvalersi dei propri Enti e Società in house, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e nazionale in materia.
3. L’Agenzia per la coesione territoriale è responsabile del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione del Patto e svolge, altresì, l’azione di monitoraggio e valutazione degli obiettivi raggiunti.