scarico-mare-cantiere-fereggianoGenova – Un lungo tubo che parte dal cantiere per la costruzione dello scolmatore del Rio Fereggiano e arriva sulla spiaggia di corso Italia, a pochi metri dal mare e scarica reflui non meglio identificati. E’ allarme tra i residenti e tra i frequentatori degli stabilimenti balneari del litorale genovese per uno strano “scarico” che da qualche giorno è comparso nella zona del cantiere.
La tubazione arriva sino a pochi metri dal mare e scarica un flusso continuo di acque reflue di un colore piuttosto sospetto.
“Ci domandiamo tutti se è consentito scaricare in mare tutte quelle acque reflue e se qualcuno stia controllando di cosa si tratta – spiegano i residenti – perchè il colore dello scarico non lascia supporre che si tratti di acqua di fonte”.
La preoccupazione è cresciuta nel fine settimana quando lo scarico ha “colorato” le acque davanti agli stabilimenti più vicini al cantiere. Chiazze che si potevano vedere anche dalla passeggiata di corso Italia.
“Non era certo un bel vedere per i turisti – proseguono i residenti – e poi quel tubo che arriva sin sulla spiaggia non è certo rassicurante. Vorremmo sapere se c’è qualcuno che controlla e che può certificare che è tutto lecito e, soprattutto, che i liquidi scaricati in mare sono innoqui”.
La portata della tubazione non è enorme ma il flusso di scarichi è costante. Passando più volte al giorno davanti al punto di scarico, è possibile verificare che la situazione è sempre la stessa.
Potrebbe trattarsi di acqua che filtra nel cantiere e che viene raccolta e smaltita all’esterno ma i residenti vorrebbero esserne certi, magari con il controllo di qualche autorità preposta.
“Abbiamo già dovuto capitolare di fronte alle proteste ai leciti dubbi sulle autorizzazioni del cantiere per quanto riguarda il rispetto del paesaggio – spiegano – non vorremmo dover subire anche un possibile inquinamento in nome dell’importanza dei lavori”.
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