Giustizia
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Roma – Far indossare un collare elettrico in grado di colpire il cane con una scarica elettrica costituisce reato di maltrattamento di animali. Lo ha deciso la Corte di Cassazione con una sentenza depositata il 29 novembre 2016 con la quale conferma la decisione del Tribunale di Trento che ha condannato al pagamento di 1500 euro di sanzione per il proprietario di un cane trovato con il collare indossato e con l’interruttore posizionato su “acceso”.
La Corte di Cassazione ha confermato anche la multa di mille euro con cui era stato punito il padrone per il reato di “maltrattamento di animali”.
Per la la Corte di Cassazione, infatti, il collare “dava il segnale di acceso, utilizzato per scopi addestrativi, attivato a distanza da un telecomando in modo da provocare nel cane scosse elettriche aventi come conseguenza oltre al dolore fisico anche uno stress psicologico”.
Questa sentenza arriva mentre sono aspre le polemiche sulla libera vendita, dai negozi a Internet, dei collari in grado di trasmettere scosse elettriche ai cani che li indossano se abbaiano o anche solo perchè il padrone intende “punirli” per qualche motivo, ad esempio per un comportamento considerato disdicevole.
I padroni possono invece far ricorso agli addestratori o frequentare corsi specializzati nell’educazione e nell’addestramento del proprio cane.
Corsi che dovrebbero essere obbligatori, per alcuni, per chi desidera tenere in casa animali di grossa taglia o “pericolosi” per indole e dimensioni.
Da ora in poi, quindi, chi viene sorpreso a far indossare il collare elettrico al proprio cane rischia una condanna per maltrattamento di animali e una sanzione sino a 2500 euro.