Gli Zen Circus sul palco dell'Archivolto
Gli Zen Circus sul palco dell’Archivolto

Genova – La terza guerra mondiale degli Zen Circus fa tappa al Teatro dell’Archivolto di Genova. Location inusuale per la band toscana, abituata a ben altro genere di palco: eppure, alle 22, dopo l’esibizione di Erin K che ha scaldato il pubblico, Appino, Karim, Ufo e Pellegrini, si sono impadroniti della scena. Li ha preceduti il rumore di aerei e bombe, che hanno introdotto la title track “La Terza Guerra Mondiale”. Il pubblico non resiste seduto, e in pochi istanti sono già tutti sotto il palco.
Appino non è subito a suo agio, ci mette un po’ ad ambientarsi. Ma passata l’ansia da prestazione, più che giustificata, gli Zen Circus hanno dato sfogo alla loro energia rock, al loro umorismo dissacrante, alla loro voglia di fare rumore e di divertirsi. Sul palco si alternano scambi di battute tra i componenti della band, tra il serio e il faceto. “Pisa Merda”, brano contenuto nell’ultimo disco, serve su un piatto d’argento il tema della provincia, ironizzando su quanto sia difficile vivere lontano dalle grandi città.
Si susseguono brani dell’ultimo disco a brani più recenti; pubblico impazzito sulle note de “L’anima non conta”, “Vent’anni”, “Andate tutti affanculo”.
A metà concerto, Karim abbandona la batteria, per spostarsi in prima fila e suonare, a petto nudo, una “grattugia”, come era solito fare quando ancora il “circo zen” si esibiva per strada.
E’ il momento di “Ragazzo Eroe”, su cui Appino racconta la storia della sua infanzia, vissuta anche tra i vicoli di Genova, in via Prè: “ragazzo eroe ligure, ti han preso in giro con questo De André, tu lo sai che dal letame nasce il niente”…
Mancano pochi giorni a Natale, e Karim saluta il pubblico con “Canzone di Natale” prima di lasciare il palco per qualche istante.
Al momento del bis, due tra i più grandi successi della band incendiano ancora i ragazzi in sala, “Nati per Subire” e “Viva”.
Ultima canzone, “Andrà tutto bene”, che va a sfumare, vedendo i protagonisti della scena lasciare il palcoscenico uno dopo l’altro, abbandonando gli strumenti e salutando il pubblico in silenzio.
Dopo lo spettacolo, gli Zen Circus e parte del pubblico si sono spostati  al Centro Sociale Zapata per una sessione di Dj Set. Qui l’atmosfera più rilassata ha permesso scambi di battute, foto, autografi.