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Roma – Dal 1 gennaio al 25 dicembre di quest’anno Polizia stradale e Carabinieri hanno rilevato 59 incidenti stradali mortali con minori deceduti: 61, complessivamente, gli under 18 che hanno perso la vita, una media di cinque al mese.
Dall’analisi statistica per il 2015 sugli incidenti ll’incidentalità stradale giovanile, la fascia di età maggiormente coinvolta è quella tra i 20 e i 24 anni di età con 282 morti, seguita dalla fascia tra i 15 e i 19 anni con 151 morti; si sono poi registrati 13 morti nella fascia di età 10-14 anni, 10 nella fascia 5-9 anni e 17 nella fascia 0-4 anni.
Il fatto che si registrino ancora parecchi incidenti nei quali siano coinvolti bambini e adolescenti sino ai 14 anni di
età – il giorno di Natale un bimbo di 4 anni è stato investito da un pirata della strada a Gemona del Friuli (Udine)
e ha riportato gravi ferite – allontana da uno degli obiettivi chiave del Piano nazionale sulla sicurezza stradale, quello di azzerare entro il 2020 il numero di bambini che muoiono sulle strade.
“A prescindere dall’enorme costo sociale rappresentato dalla morte di un bambino – ricorda la Polizia – la sua vita
costituisce un valore essenziale per la società. A livello di sistema è assolutamente necessario salvaguardarla e
proteggerla. E’ fondamentale proteggere i bambini a bordo delle auto, attraverso l’utilizzo di idonei sistemi di ritenuta e il rispetto delle norme di sicurezza”.
In generale, dall’analisi dei dati sull’incidentalita’ Aci- Istat per il 2015 emerge come, per la prima volta in Italia dal
2001, le vittime di incidenti stradali sono tornate a crescere dell 1,4% rispetto al 2014, con 3.428 decessi, mentre un
aumento percentuale del 6,4% riguarda anche i feriti gravi, 16mila contro i 15mila del 2014.
L’Italia si guadagna la maglia nera per l’incidentalita’ stradale anche in ambito europeo, con  un tasso di mortalita’ pari al 56,3 a fronte della media europea del 52,0.
La stima preliminare Aci-Istat per il 2016, diffusa il 19 dicembre scorso, evidenzia rispetto ai dati consolidati dello stesso periodo del 2015 una riduzione dello 0,8% degli incidenti con lesioni a persone, del 4,7% delle vittime e dello 0,5% dei feriti ma “il livello resta elevato e non in linea con quanto previsto dall’obiettivo europeo per il 2020 (dimezzamento del numero di vittime registrate nel 2010)”.