Tribunale di La Spezia
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Christchurch (Nuova Zelanda) – Avrebbe lasciato scritto di voler essere sepolto oltre Oceano e non in Italia Pierclaudio Raviola, il 65enne spezzino ucciso durante una rapina nella città neozelandese. A rivelarlo le autorità del Paese dove l’uomo, che laggiù si era risposato, è morto dopo alcuni giorni di agonia dopo un tentativo di rapina finito male.
I familiari, che sono in viaggio per i funerali, rispetteranno le indicazioni dell’uomo se potranno essere dimostrate con un documento scritto di suo pugno.
L’uomo aveva lasciato l’Italia già da tempo e si era ricostruito una vita dall’altra parte del globo, risposandosi dopo un primo divorzio.
I parenti di Raviola sono in viaggio anche per accertare come siano andati i fatti e per accertare come mai l’ospedale dove era ricoverato dopo la rapina, abbia “staccato” le macchine che lo tenevano in vita senza mettersi in contatto con i parenti in Italia.
Molto probabilmente la locale autorità giudiziaria ha autorizzato il distacco su richiesta avanzata dai medici dell’ospedale che hanno accertato la morte cerebrale dell’uomo dopo la lunga agonia.