Il tribunale di Frosinone emette la prima sentenza a favore dei siti di streaming
Il tribunale di Frosinone ha emesso la prima sentenza a favore dei siti di streaming

Frosinone – È stata emessa dal Tribunale di Frosinone la prima sentenza che è destinata a segnare il futuro dei siti per la condivisione di link a film in streaming. Il Giudice ha infatti deciso di annullare la multa che era stata emessa a carico di filmakers.biz, filmaker.me, filmakerz.org, e cineteka.org, siti di streaming attualmente offline, perché non è stata riconosciuta la violazione del diritto d’autore per le pagine che non contengono direttamente i film, ma solo i link che consentono di vederli su altri siti.

L’avvocato Fulvio Sarzana, che ha difeso il gestore dei siti in questione, si è lungamente impegnato per ottenere la sentenza in questione, nonostante la strategia legale di appellarsi alla mancanza vera e propria del materiale coperto da diritti d’autore sui siti incriminati sia già stata ampiamente utilizzata; in questo caso, il Giudice per la prima volta ha considerato l’indicazione di un link come attività lecita, e di conseguenza ha stabilito di annullare la sanzione, che ammontava a quasi 600mila euro.

Il Giudice ha messo in evidenza il fatto che il file sharing attuato da tali siti, ovvero la condivisione di link che rimandano a file coperti da diritto d’autore, sia considerabile come un risparmio di spesa, e non come attività a fine di lucro. Come si legge nella sentenza, infatti: “Giova precisare che l’art. 171-ter, 2 comma, lett. a-bis della L. 633/41 (l’articolo che avrebbe dato origine all’emissione della sanzione in queestione) presuppone la comunicazione al pubblico a fini di lucro di un’opera protetta dal diritto d’autore, o di parte di essa, attuata mediante la sua diffusione in un sistema di reti telematiche, attraverso connessioni di qualsiasi genere. Con l’espressione ‘a fini di lucrò deve intendersi un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto“. In mancanza del fine di lucro, dunque, decadono anche i presupposti di punibilità per il gestore dei siti sanzionati.