Regione Liguria, cambiano i criteri per l'assegnazione delle case popolari
Regione Liguria, cambiano i criteri per l’assegnazione delle case popolari

Genova – Case popolari, al via la modifica dei criteri per l’assegnazione.

E’ la volontà della Regione Liguria che ha deciso di adeguare una legge risalente al 2004, obsoleta anche per il cambio delle condizioni di vita e delle nuove povertà nate negli ultini anni.

Il nuovo disegno di legge sarà sottoposto al più presto all’attenzione del consiglio regionale perché venga approvato. A quel punto toccherà alla Giunta Regionale definire i criteri di attuazione attraverso una delibera ad hoc.

Obiettivo dei nuovi criteri è quello di consolidare le famiglie radicate sul territorio almeno da 5 anni nel bacino di utenza del Comune che emana il bando.

Per gli stranieri, la normativa prevede che siano regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale da almeno 10 anni.

Ecco di seguito le principali novità:

  • rivisti requisiti di accesso alla casa pubblica. Verrà introdotto il requisito della permanenza sul territorio regionale di nuclei familiari con residenza o attività lavorativa pluriennale. I nuclei familiari consolidati sul territorio ligure, da almeno cinque anni e gli stranieri regolarmente soggiornanti, da almeno 10 anni sul territorio nazionale, avrabbo la possibilità di accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica con un punteggio maggiore, rispetto ai precedenti requisiti previsti e relativi, soprattutto, alla situazione ISEE.
  • apertura a nuove categorie sociali per andare incontro a differenti povertà. Sempre garantendo una riserva di casa almeno del 50% ai nuclei a bassissimo reddito, saranno individute nuove categorie a cui riservare il restante 50% delle quote abitative. Tra queste saranno inseriti gli anziani ultra 65enni, nuclei familiari con presenza di soggetti disabili o malati terminali, giovani coppie con età non superiore ai 35 anni con figli, appartenenti alle Forze dell’Ordine, nuclei familiari soggetti a procedure di sfratto, genitori separati o divorziati, persone sole con minori. L’obettivo è quello di soddisfare i fabbisogni di un’utenza che si presenta sempre più eterogenea.
  • vendita degli immobili di pregio. Prevista la vendita, da parte degli Enti gestori, di immobili ERP non abitati e inutilizzati, inseriti in contesti di pregio. Gli introiti derivati dalla vendità andranno ai programmi di riqualificazione e recupero di altri alloggi pubblici.
  • principio della temporaneità. E’ la prima volta che viene introdotto il principio della temporaneità del rapporto di assegnazione dell’alloggio pubblico, che avrà durata di 8 anni. Alla scadenza, se la situazione dell’ISEE non supera del 50% il limite per l’accesso, si rinnova il contratto per altri 8 anni, sempre alle stesse condizioni. In caso di condizioni economiche migliorate, si può avere accesso ad un canone sempre sociale ma maggiorato e limitato a quattro anni che, alla scadenza, potrà essere di nuovo riportato alle condizioni iniziali in caso si registrasse un peggioramento della situazione economica.
  • introdotta la sublocazione. Anche qui si tratta della prima volta in cui viene inserita la possibilità, per l’assegnatario moroso incolpevole, di sublocare, in caso di perdurante difficoltà economica e dopo autorizzazione, parte dell’alloggio ad un altro soggetto, anch’egli in possesso dei requisiti per l’accesso, che si impegna a rifondere il debito maturato, attraverso un piano di rientro concordato con l’ente gestore.
  • Spostamento tra Province. Un’altra novità consiste nell’introduzione della possibilità di cambiare alloggio tra province diverse, in presenza di gavi e documentate ragioni di salute e di lavoro.
  • pronto intervento ARTE. Sulla base di quanto era già stato stabilito dalla Giunta regionale, circa la riorganizzazione delle ARTE liguri, con la nuova legge è previsto un sistema capillare di ascolto e di pronto intervento nei confronti dell’utenza, con numero verde, che va attivato da tutte le Arte della Liguria entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, per risolvere le problematiche legate alla manutezione, alla sicurezza e alla vivibilità nei quartieri.

Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti presentando la legge, spiega: “Si tratta di una riforma epocale che apre alle nuove povertà e dall’assistenza pura torna a fare social housing vero, una legge organica importante che rappresenta una pietra miliare di come si deve fare edilizia residenziale in questo Paese. Oggi ci sono 8 milioni di italiani poveri e la nostra società è diversa, anche solo da alcuni anni fa, per questo abbiamo pensato ad una legge che tenesse conto dei cambiamenti avvenuti. Siamo orgogliosi per aver invertito una tendenza di utilizzo degli immobili pubblici: parte infatti di questa Legge sarà finalizzata alla dismissione del patrimonio immobiliare della regione che non serve gli scopi dell’ente che è quello di assistere i cittadini in varie forme“.

Il Presidente continua: “Un esempio è la vendita del Tennis Club di Santa Margherita Ligure da cui si è ricavato un milione di euro che verranno integralmente investiti nel recupero di edilizia residenziale a prezzi agevolati e anche nella sicurezza dei complessi più a rischio di questa città“.

Sulla nuova legge interviene anche l’assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola: “Con questa legge si darà precedenza agli italiani e a coloro che risiedono sul territorio nazionale da 10 anni. Inoltre apriamo a nuove povertà, figlie di una crisi devastante, come le donne sole senza bambini, o gli ultra65enni, non dimentichiamo infatti che la Liguria è una terra di anziani. Inoltre la nuova legge inserisce un canale preferenziale per le Forze dell’Ordine per dire grazie concretamente a chi, spesso in condizioni difficili, fa un lavoro delicato per la sicurezza di tutti noi. Per gli assegnatari di alloggi è inoltre prevista la possibilità, per la prima volta, di spostarsi da una Provincia all’altra per questioni di lavoro o di salute. Si tratta di una riforma seria, che entra nel merito del problema“.