Quaresimali
Quaresimali

I “Quaresimali” sono dolci tipici della tradizione genovese che si trovano nelle pasticcerie di Genova solo durante il periodo che va dalla fine del Carnevale sino alla Pasqua.
Prodotti principalmente con pasta di mandorle e zucchero, i “quaresimali” sono stati inventati dalle suore di San Tommaso intorno al 1500.
All’epoca il rigore della Quaresima era un punto fermo della Chiesa e per poter offrire un dolcetto a vescovi e cardinali in visita nei Monasteri, le suore hanno creato i dolci che non contengono ingredienti di provenienza animale.
Non si tratta perà di un’anticipazione vegana ma, piuttosto, di un “trucco” per far passare dalla finestra ciò che non poteva passare dalla porta.
I prelati erano infatti tenuti ad osservare un periodo di “astinenza” ed “espiazione” dopo il Carnevale e nel periodo in cui la Chiesa ricorda il sacrificio di Gesù con l’assenza di carni e grassi animali dalla cucina.
Per poter consumare comunque qualcosa di “sfizioso”, dunque, le suorine pensarono di mettere assieme la pasta di mandorle (che in realtà ha origini arabe) con lo zucchero e l’aroma di arancia e sono nati così i dolcetti detti “Quaresimali” appunto per il periodo in cui vengono consumati.

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In un articolo del 1868, un quotidiano locale scriveva,a proposito della pasticceria Romanengo, storica bottega artigiana genovese, che: “durante la Quaresima il suo laboratorio trovasi al massimo dell’attività per il gran smercio di marzapani di cui Romanengo non ha e non avrà mai rivali e di cui ogni buon cattolico può farsi una corpacciata senza tema di dar poi gusto al demonio”.

Per preparare i “Quaresimali” in casa occorre:

– 250 g di mandorle dolci sgusciate, preferibilmente prodotte in Sicilia
– 150 g di zucchero
– farina quanto basta
– 2 uova (solo albumi)
– aroma di fiori d’arancio
– finocchietti

La tradizione impone che le mandorle vengano battute nel mortaio ma possiamo concederci un “aggiornamento” della ricetta utilizzando un robot da cucina o un mixer.
All’impasto vanno aggiunti lo zucchero, gli albumi delle uova e l’aroma di fiori d’arancio e occorre lavorare l’impasto sino a produrre una pasta soda ma che non si scompone.
All’impasto così ottenuto va aggiunta un pò di farina e i finocchietti e poi si stende l’impasto con un mattarello sino ad ottenere una lastra di circa un centimetro di spessore.
L’impasto può essere così suddiviso con un coltello nella forma romboidale o con uno stampino se preferiamo dare la forma tonda.
Il prodotto così ottenuto deve riposare per una notte intera e poi fa infornato su teglia da forno unta o su carta da forno. La temperatura massima è di 250 gradi e il tempo di cottura è di circa 15 minuti.