Champs Elysee bloccati per l'attentato
Champs Elysee bloccati per l’attentato

Parigi – Un agente di polizia morto, due feriti in modo grave e l’attentatore “freddato” a colpi di mitragliatore. E’ il bilancio della serata di follia sugli Champs Elysee, nella capitale francese, ripiombata nell’incubo del terrorismo con un nuovo gesto ancora tutto da chiarire.
Poco prima delle 21 l’attentatore, già conosciuto alle forze dell’ordine per un tentato omicidio compiuto nei primi anni Duemila.
L’uomo, condannato inizialmente a 20 anni di reclusione – successivamente ridotti a 5 – è classificato come pericoloso dalla polizia e dai servizi segreti eppure riesce ad acquistare un fucile mitragliatore di tipo Kalashnikov e ad arrivare in auto sino agli Champs Elysee dove lascia l’auto e inizia a sparare contro una camionetta della polizia.
Un agente muore, altri due restano feriti in modo gravissimo ma l’assalitore cade sotto i colpi di arma da fuoco delle forze dell’ordine.
La notizia arriva via Twitter e non – come sarebbe dovuto avvenire – con la App creata dal Governo francese per mettere in allerta i cittadini in caso di attacco. Si tratta del secondo “flop” che scatena le polemiche.
Mentre il mondo si sintonizza davanti alla Tv per le immagini provenienti dagli Champs Elysee, le forze anti terrorismo fanno irruzione nella casa dell’attentatore e l’Isis rivendica l’attacco ma attribuisce erroneamente la cittadinanza belga all’attentatore che, invece, è cittadino francese. L’errore fa scattare il timore di un secondo attentatore all’opera e a lungo la notizia di un secondo terrorista fa capolino nei resoconti dei fatti. Le ricerche, però, escluderebbero la presenza di una seconda persona.
I candidati alla presidenza della repubblica francese – in Francia si vota tra 3 giorni – hanno cancellato tutti gli eventi pubblici nel timore di nuovi attentati ma le polemiche sui servizi segreti che non hanno seguito l’uomo, già responsabile di atti criminali contro le forze dell’ordine, rischiano di infiammarsi e di “modificare” l’orientamento al voto di molti francesi.