Nube maleodorante su Genova, anche Arpal in campo
Nube maleodorante su Genova, anche Arpal in campo

Genova – Continuano le indagini sulla nube maleodorante che ieri ha ristagnato su Genova per diverse ore provocando l’allerta tra gli abitanti.

Ancora non sembra chiarita la causa dei miasmi distintamente avvertiti tra Dinegro e la Foce ed i controlli condotti nel pomeriggio di ieri hanno lasciato presagire che a generare “odore di gas” sia stato il carico di una nave ormeggiata nel porto.

L’assessore regionale all’ambiente Giacomo Giampedrone ha spiegato che “la Regione Liguria è in campo attraverso Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) per monitorare la situazione a seguito dei miasmi malodoranti avvertiti nel pomeriggio. In questo quadri restiamo, con le strutture regionali e di agenzia, pronti ad intervenire qualora fossero richiesti, da parte degli enti preposti alla gestione di queste situazioni, interventi di approfondimento”.

L’Arpal è rimasta in contatto con la sala operativa dei Vigili del Fuoco e con la Capitaneria di Porto. Proprio quest’ultima ha smentito che i miasmi possano essere originati da una nave.

Intanto la situazione, nel corso della giornata, è andata via via migliorando ed in serata sulla città non si avvertiva più alcuno strano odore.

La preoccupazione di molti, tuttavia, è stata quella della salute e tantissime sono state le chiamate al 112 per avere chiarimenti in proposito. Dalle 15.30 alle 17.00 sono state 367 le chiamate ricevute, per la maggior parte di competenza dei Vigili del Fuoco che si sono immediatamente attivati. Viste le tantissime chiamate ricevute, a sostegno della Centrale Unica di risposta di Genova è intervenuta anche la centrale di Milano che ha attivato gli interventi necessari.

Nessun pronto soccorso cittadino ha registrato accessi legati ai miasmi avvertiti.

Un elogio alla gestione delle criticità arriva anche dalla vicepresidente della Regione Liguria ed assessore alla Sanità Sonia Viale che sottolinea come il numero unico attivo sul territorio genovese non era ancora stato oggetto di un numero di chiamate così elevato in un lasso di tempo ristretto ma che questo non ha assolutamente compromesso la funzionalità del sistema.