Meduse
Meduse

Genova – Le meduse sono troppe e le invasioni non sono affatto un segnale positivo per l’Ambiente ma la dimostrazione che è ormai saltato l’equilibrio naturale. E’ l’allarme lanciato a Slow Fish, il salone del mare sostenibile in corso nel capoluogo ligure, nell’area del Porto Antico.
Una provocazione ma neppure troppo, quindi, cucinare le meduse per poterle mangiare come già avviene in molti Paesi asiatici.
Le ricette a base di medusa, per trasformare il fastidioso e temutissimo animale urticante in piatti saporiti, hanno attirato una folla di curiosi tra gli stand del salone.
A presentarli, nei panni di cuoco-divulgatore, Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish ed esperto biologo marino.
Le meduse, provenienti da Sestri Levante e “pescate” insieme alle acciughe, sono state prima sbollentate in acqua, aceto e succo di limone e poi mantenute molto fredde conservandole in frigorifero.
A parte è stata preparata una “pastella” per tempura a base di 3 farine diverse (farina di riso, farina tipo 0 e semola) ed anche questo composto è stato mantenuto a temperatura molto bassa.
Le meduse sono state tagliate a striscioline e poi delicatamente immerse nella pastella per poi finire nell’olio bollente a 180 gradi centigradi.
La frittura, delicatissima, è stata poi offerta ai presenti che hanno apprezzato il sapore particolare e gradevolissimo.
“Si sbollentano prima per ottenere la consistenza necessaria – ha spiegato Greco – e nel contempo si perde l’effetto urticante poichè il veleno prodotto dalle meduse è termolabile, ovvero si annulla con il caldo. Per questo motivo, se si viene punti d’estate, non occorre ammoniaca o altri prodotti particolari ma è sufficiente poggiare una pietra calda dal sole sulla parte colpita”.
Gli chef che si sono avvicendati sul palco di Slo Fish hanno preparato anche un’insalata di medusa partendo dallo stesso prodotto base.
Tagliata a striscioline ancora più sottili e mescolata con verdure tagliate alla julienne, sono state poi condite con semi di sesamo e un filo d’olio.
La “provocazione” di Slow Fish è stata anche un modo per sensibilizzare i presenti al problema della riduzione del pesce nel mare e alla conseguente esplosione demografica delle meduse.
“In mare ci sono sempre meno pesci – è stato spiegato e soprattutto diminuiscono i predatori delle meduse. Questo ha un doppio effetto negativo: il primo è che cala il numero degli animali che si cibano degli animali urticanti e secondo il loro numero non è più sotto controllo e si creano sempre più spesso delle invasioni che acuiscono l’effetto di spopolamento del mare perchè anche le meduse sono cacciatrici di pesce. Quello che si chiama un circolo vizioso”.