Genova – Un incontro con la Curia genovese, per conoscere tutti i dati sul numero di migranti diretti nell’edificio di proprietà delle “Suore della Neve” di Multedo e poi una assemblea pubblica organizzata dal Municipio Ponente.
Nessuna “rivolta” dei cittadini e nessuna “cacciata” dalle sale del Municipio a Pegli per il “caso” dei Migranti che potrebbero essere inviati sulle alture di Multedo senza che nessuno ne sia stato preventivamente informato.
“Municipio e associazioni sul territorio hanno saputo dai giornali – chiarisce Matteo Frulio, assessore municipale – e noi siamo increduli quanto chi abita nella zona. Era già convocata una assemblea per discutere dei problemi della zona di Pegli e di Multedo, in via Pallavicini ma un tam tam di persone ha portato 300 cittadini che materialmente non potevano stare nei locali. Per questo abbiamo chiesto ai Comitati un veloce confronto e poi abbiamo informato che dopo un incontro di chiarimento con la Curia, per conoscere dati e informazioni che nessuno ci ha dato, saremo noi del Municipio ad organizzare al più presto una Assemblea pubblica per ascoltare la popolazione e fornire tutti gli elementi in nostro possesso. Siamo sorpresi quanto i residenti che non si sia pensato di informare i cittadini di quanto potrebbe avvenire”.
Smentisce la “rivolta” anche il presidente del Municipio Claudio Chiarotti che, durante la riunione, ha chiarito ai cittadini che il parlamentino che rappresenta non ha ricevuto alcuna informazione sul progetto e che nessuna associazione sul territorio, che si coordini con il Municipio, ha mai ricevuto richieste di collaborare a eventuali progetti di lavori socialmente utili o di semplice “assistenza” ai Migranti.
L’eventuale arrivo dei migranti nell’ex scuola delle Suore della Neve di Multedo, insomma, è da considerarsi un “fulmine a cielo aperto” per il Municipio Ponente.
“La gente che è arrivata con il tam-tam ha capito che noi non c’entriamo nulla – chiarisce ancora Frulio – ed anzi si è molto stupita dell’assenza di rappresentanti del Comune dopo le dichiarazioni di “sostegno alla popolazione” di alcuni partiti. Nessuno dei consiglieri firmatari dei comunicati stampa era presente alla riunione”.
La riunione che doveva discutere di altri problemi della delegazione si è ovviamente trasformata in una seduta monotematica ma l’assenza di comunicazioni alle forze dell’ordine, necessaria quando si parlano di temi così “caldi” e le dimensioni ridotte dei locali hanno spinto organizzatori ed intervenuti a “rinviare” la discussione ad una assemblea pubblica che Frulio e Chiarotti si sono impegnati ad organizzare “a brevissimo”.
“Vogliamo solo capire cosa sta succedendo – hanno spiegato i rappresentanti dei Comitati – perchè si parla di 70 migranti destinati ad una ex scuola che poteva essere utilizzata per il quartiere che subisce da tempo moltissime servitù come la Carmagnani e la Superga e l’autostrada e forse meritava qualcosa di diverso e di più riqualificante”.
A far surriscaldare gli animi dei residenti, che in più occasioni hanno minacciato le barricate per impedire l’arrivo dei migranti, le difficoltà logistiche della collocazione.
“L’istituto è in fondo ad una strada senza sbocco – spiegano i residenti – che già si percorre con difficoltà e con gravi problemi. Cosa succederebbe se dovessero arrivare camion per i pasti, mezzi di trasporto per queste persone che certamente non resteranno “rinchiuse” all’interno o anche solo per le auto degli operatori che certamente dovranno sorvegliarli e lavorare con loro?”.
Fuoco sotto la cenere, quindi, a Multedo e una situazione che minaccia di diventare “esplosiva” se verranno confermati i timori dei residenti.