Dalla Regione nuovi fondi in arrivo per asili nido e materne

Genova – Quattro milioni di euro per realizzare tre nuovi poli per l’infanzia su tutto il territorio ligure, come asili nido e scuole materne per bambini di età compresa tra i 3 mesi ed i 6 anni.

E’ stato deciso dalla giunta regionale su proposta degli assessori all’Urbanistica Marco Scajola, ai Servizi Sociali Sonia Viale e all’Istruzione Ilaria Cavo.

Le risorse messe a disposizione da Inail nell’ambito di uno stanziamento nazionale di 15 milioni di euro, saranno destinate a finanziare i costi di costruzione di nuovi poli per l’infanzia che sorgeranno su aree messe a disposizione dagli Enti locali che si faranno, inoltre, carico della progettazione, della manutenzione e degli arredi.

La Giunta ha già deciso di individuare tre aree dove colloare i nuovi poli per l’infanzia e sono nel ponente ligure, nel Genovesato e nel Levante.

In questa fase i Comuni interessati, anche in forma associata, potranno presentare alla Regione Liguria, entro il 21 novembre di quest’anno, una manifestazione d’interesse con indicata l’area dove realizzare la nuova scuola.

Inoltre dovranno essere riportati altri elementi come l’ampiezza del bacino territoriale e la disponibilità del trasporto scolastico, ma soprattutto un progetto didattico connesso alla costituzione del polo per l’infanzia.

L’assessore Scajola ha spiegato: “Si tratta di un progetto innovativo in quanto andremo a costituire dei poli che gestiranno congiuntamente i servizi per il nido e la materna che prima erano realizzati in modo separato. Chiediamo ai Comuni di presentare proposte, anche aggregandosi per aree territoriali, per garantire la nascita di strutture che siano sempre più utili per le famiglie,  realizzando così scuole non solo sicure, ma anche con programmi fortemente innovativi“.

In questa prima fase Regione Liguria riceverà le manifestazioni di interesse da parte dei Comuni, gli interventi selezionati sarano comunicati l Ministero dell’Università e della Ricerca per una fase successiva prevista dalla legge che porterà ad un concorso di idee dove una commissione nazionale di esperti valuterà le proposte individuate dalle regioni.