Il celebre Cannone di Paganini, conservato nelle sale di Palazzo Tursi

Genova – Cresce sempre di più il dibattito attorno al violino appartenuto a Niccolò Paganini, un “Guarneri del Gesù” dal nome del liutaio cremonese tra i più illustri insieme a Stradivari, soprannominato dallo stesso musicista il “Cannone” per la potenza del suo suono.

Un dibattito nato quasi per caso attorno ad uno strumento da sempre custodito a palazzo Tursi e che da qualche giorno vede contrapposti il teatro Carlo Felice e Palazzo Ducale.

A far discutere è la proposta lanciata dal neo presidente del Ducale, Luca Bizzarri, che vorrebbe vedere il prestigioso strumento esposto proprio nelle sale del palazzo dei Dogi.

Una proposta che ha messo d’accordo un omonimo discendente del celebre violinista e compositore e il presidente dell’associazione Amici di Paganini Enrico Volpato che vedrebbe nello spostamento dello strumento un segnale della città verso il cambiamento e la celebrazione del musicista.

La proposta ha visto favorevole anche Roberto Pani che tuttavia ha lanciato una controproposta sostenendo che avere il violino esposto nelle sale del teatro, donerebbe maggiore attenzione e visibilità allo strumento stesso.

Dal Comune, proprietario dello strumento, tutto tace. E’ l’assessore al Marketing Territoriale, Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Genova, Elisa Serafini, a parlare e a valutare positivamente il dibattito che si è creato intorno al Cannone ed alla proposta di Bizzarri.

Il violino di Paganini è un oggetto storico importantissimo” ha spiegato l’assessore “e abbiamo la fortuna di poterlo conservare a Genova, per volere del suo stesso proprietario, che lasciò in eredità alla sua città lo strumento più prezioso che aveva. La sua valorizzazione può passare sia da un cambio di location, ma anche e soprattutto da una sponsorizzazione da parte di un ente privato attraverso un’erogazione annuale. Secondo le nostre stime possiamo raccogliere oltre un milione di euro in cinque anni, da destinare al sostegno di borse di studio per giovani musicisti e alle politiche culturali della nostra città“.