Nell’immagine un bozzetto preparatorio del Piola

Genova – Accanto alla principale sede espositiva di Palazzo Lomellino, la mostra “Domenico Piola 1628-1703 Percorsi di Pittura Barocca”, ritroviamo altre due sezioni ospitate a Palazzo Bianco e Palazzo Rosso.

Nel primo dei due poli è possibile visitare una selezione di opere appartenenti alle collezioni civiche, alcune delle quali provenienti dai depositi del museo dove si potranno ammirare una varietà di capolavori che comprendono le grandi tele e arrivano ai bozzetti preparatori in cui temi spaziano dal sacro al profano. Di particolare importanza sono i disegni e gli studi che l’artista fece per il concorso indetto a fine secolo per la decorazione della volta del salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, dove il Piola inventò delle trionfanti Apoteosi della Repubblica di Genova, in cui simboli di potere e figure allegoriche vanno a formare l’immagine della città.

Sicuramente emozionante è l’esposizione visitabile al piano ammezzato di Palazzo Rosso. Nella suggestiva cornice delle stanze Albiniane vengono mostrati una serie di disegni che raccontano come l’artista genovese ritenesse l’arte del “disegnare a tavolino” un’attività indispensabile.

Quarantacinque fogli sono stati selezionati per completare il percorso sul Piola, tutti provenienti dal Gabinetto Disegni e Stampe, raccolta civica meno accessibile per natura ma che in questa circostanza mette in mostra dei veri e propri gioielli, molti dei quali esposti per la prima volta e di recente restauro.

Opere selezionate da quello che è il più grande archivio del disegno piolesco e che vogliono mostrare la varietà artistica del maestro ma allo stesso tempo rispondere ad un criterio cronologico che evidenzi lo sviluppo della grafica e che possa raccontare anche la tecnica utilizzata dall’artista.

Osservare i disegni del Piola permette di vedere la sua naturale evoluzione, arrivata con la maturità artistica. Significativo è il tratto che, man mano, si rende sempre più libero. Interessante, al contempo, è osservare come le tecniche impiegate varino: bozzetti quadrettati, fogli realizzati interamente a matita rossa e nera, disegni con inchiostri di vari tipi e progetti per oggetti, pale e affreschi.

Margherita Priarone, curatrice della sezione di grafica del Gabinetto Disegni e Stampe racconta di come il Piola amasse disegnare la sera, rientrato dalla bottega e di come il suo interesse spaziasse dai progetti per le pale d’altare, ai disegni per dipinti da stanza fino ad una particolare tipologia di intaglio ligneo tipicamente genovese che riguardava la decorazione navale.

Domenico Piola mostrò nel disegno su carta, a matita o a inchiostro, freschezza e capacità non comuni, passando a ‘disegnare al tavolino’ ogni sera. – Spiega proprio Margherita Priarone –  Nel mezzanino di Palazzo Rosso verrà presentata una serie di fogli dalle raccolte del museo, caratterizzati da tecniche e livelli di elaborazione differenti: numerosi progetti per pale d’altare e affreschi, ma anche disegni per dipinti ‘da stanza’, per sculture marmoree, apparati effimeri, casse processionali, fino a modelli per una tipologia di intaglio ligneo specificamente genovese, ovvero la decorazione delle navi“.

Molti dei disegni che troviamo esposti sono opere mai mostrate al pubblico e, facendo il paio con la mostra nelle stanze di Palazzo Lomellino, approfondiscono proprio le sezioni dell’esposizione principale, raccontando il rapporto con i modelli negli anni della formazione come le suggestioni ispirate da Valerio Castello e dal Grechetto e lasciando una preziosa testimonianza per le opere realizzate ed andate distrutte nel corso del tempo.

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