Genova – Era in “trasferta” per una battuta di caccia al cinghiale ed ha ucciso per errore un altro cacciatore. Un tragico errore nei boschi di Bruno, nell’Astigiano dove un cacciatore genovese ha ucciso con un colpo di fucile un 62enne, Mariano Spataro, dopo averlo scambiato per un cinghiale che si aggirava nel bosco.
L’incredibile tragedia durante una battuta di caccia agli ungulati, lungo il crinale di un bosco dove dovrebbero essere state prese tutte le precauzioni che, evidentemente, non sono servite a salvare un “collega” impegnato nella caccia alla lepre.
Due tipi di “appostamenti” che hanno creato la confusione alla base del tragico errore.
Il cacciatore di cinghiali attendeva il passaggio degli animali spinti da una muta di cani che “scova e insegue” la preda dirigendola verso gli appostamenti e quando ha sentito il rumore di qualcosa che si muoveva tra le foglie ha sparato senza accorgersi che il presunto cinghiale era in realtà il 62enne a sua volta armato di fucile.
Un unico colpo che ha centrato la vittima uccidendola sul colpo.
Inutili i disperato tentativi di salvarlo, la ferita era troppo grave e l’uomo è morto dissanguato.
Una morte sulla quale è stata aperta un’indagine che accerterà se tutte le norme sono state rispettate e se non vi siano state delle responsabilità nella morte del cacciatore.
Un incidente di caccia che ricorda da vicino quello avvenuto solo pochi giorni fa a Bardineto, nel savonese, quando un cercatore di funghi è stato centrato da un proiettile sparato da un cacciatore che lo aveva scambiato per un cinghiale.
Errori che si ripetono con una certa preoccupante frequenza e che scatenano le proteste degli ambientalisti che chiedono maggiori controlli sulle battute al cinghiale e la chiusura della giornata della domenica per evitare che nei boschi si trovino insieme cercafunghi e cacciatori ma anche semplici escursionisti alla ricerca di sentieri lungo le montagne.