In arrivo la pastiglia dotata di sensore, che avverte il medico se non viene assunta dal paziente

New York – Il Grande Fratello arriva anche in medicina: è stata approvata dalla FDA (Food and Drug Administration) americana la prima pillola dotata di un sensore che è in grado di avvertire il medico curante nel caso in cui non venga assunta dal paziente. La società, che si occupa di distribuire e lanciare sul mercato nuovi trattamenti medici e farmaci, ha dato l’ok a una pastiglia di aripiprazolo – un anti-psicotico utilizzato in caso di schizofrenia e disordini bipolari – chiamata ‘Abilify MyCite‘, capace di lanciare l’allarme attraverso un sensore che viene attivato dai succhi gastrici del paziente, tra la mezz’ora e le due ore seguenti l’assunzione. Il segnale elettrico prodotto viene recepito da un cerotto applicato sulla pelle del malato, che a sua volta trasmette  tramite Bluetooth il messaggio sul cellulare del paziente e su quello del medico curante, senza necessità di consenso da parte dello stesso. Lo stesso messaggio può essere inviato anche ai parenti della persona in terapia, ma questa volta la sua autorizzazione è necessaria. Tale cerotto ha la durata di una settimana, e può inoltrare anche altre informazioni legate alle attività motorie del paziente durante la giornata.

La scelta della tipologia di farmaco non è certo casuale, visto che il mancato trattamento quotidiano per le malattie psicotiche rischia di compromettere seriamente lo stato del paziente; inoltre, da una ricerca condotta è stato dimostrato che i farmaci assunti in maniera discontinua comportano un aumento della spesa sanitaria nazionale di circa 100 miliardi di dollari, che potrebbero essere utilizzati per fornire servizi migliori e garantire cure ad un numero maggiore di cittadini. I dubbi sulla invasività della pillola “spia” per quanto riguarda la privacy del paziente sono quindi messi da parte pensando soprattutto di andare incontro alle esigenze di chi vorrebbe curarsi ma se ne dimentica, come affermato da Ameet Sarpatwari, una insegnante di medicina alla Harvard Medical School. “La medicina ha il potenziale per migliorare la salute pubblica – ha affermato il medico –  soprattutto per i pazienti che vogliono prendere il loro farmaco ma se ne dimenticano.‎ Tuttavia, se usata impropriamente, essa potrebbe favorire diffidenza anziché fiducia“.