Genova – Prendevano la pensione “sociale” dall’Inps ma, di fatto, risiedevano all’estero e violavano l’obbligo di segnalare all’ente previdenziale lo spostamento in un altro Paese. Sono 90 gli anziani di nazionalità straniera denunciati dalla polizia in seguito ad indagini sull’effettiva residenza in Italia dei pensionati.
Gli stranieri, originari del Nord Africa, del Sud America ma anche Albanesi, hanno dimostrato di aver vissuto per almeno dieci anni in Italia e di non disporre di un reddito sufficiente. In questo caso l’Inps eroga una pensione minima, tra i 400 e i 500 euro al mese, e tutta una serie di sgravi fiscali. Condizione necessaria, però, è la residenza stabile nel nostro Paese e il pensionato deve segnalare se torna al suo paese di origine per più di 30 giorni.
E proprio questo obbligo sarebbe stato violato dai pensionati di origine straniera che sarebbero tornati in patria continuando a percepire la pensione italiana.
Somme di denaro che, nei rispettivi paesi di provenienza, possono anche garantire una vita dignitosa.
Gli anziani sarebbero rientrati in Italia di tanto in tanto per riscuotere il denaro o per pratiche burocratiche necessarie a mantenere la pensione.
Le forze dell’ordine hanno scoperto la truffa e denunciato i responsabili. I controlli sulle pensioni sociali proseguiranno per scoprire altri eventuali abusi.
I responsabili dovranno restituire le somme ingiustamente percepite e perderanno il diritto alla pensione sociale italiana se residenti all’estero.