Operazione Labirinto, lotta allo spaccio nel centro storico

Genova – La Polizia di Stato di Genova, con il coordinamento della Procura della Repubblica ligure, ha portato a conclusione l’”Operazione Labirinto” che ha visto l’arresto di 23 persone con la formula dell’arresto ritardato. 

Gli agenti, nel corso dell’operazione hanno adottato uno strumento particolare nell’ambito della lotta allo spaccio al dettaglio.

A partire dallo scorso mese di settembre gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato Centro, d’accordo con l’Autorità Giudiziaria, hanno avviato un’intensa attività investigativa scandita da quotidiani servizi operativi di osservazione e riscontro nella zona del centro storico cittadino, dove le operazioni di scambio di stupefacenti sono frequentissime.

La raccolta di materiale investigativo, documentato e riscontrato, ha permesso di identificare le caratteristiche e le dimensioni del fenomeno. Piazze e vicoli della città vecchia venivano controllati da un sistema a rete costruito da diversi uomini, ciascuno con il proprio preciso compito: chi era corriere, chi vedetta, chi depositario e chi pusher.

Una vera e propria catena di montaggio dello spaccio che sfruttava, tra gli altri, anche gli ecopunti per la raccolta dei rifiuti come luoghi di stoccaggio della droga, spesso acquistata da minorenni contattati nei luoghi dei aggregazione.

 

L’attività investigativa, che si è avvalsa delle immagini delle telecamere posizionate in maniera strategica, ha documentato decine di cessioni di crack, hashish e marijuana.

L’esito dell’attività, grazie all’istituto giudico del ritardato arresto, ha permesso di mettere insieme i tasselli investigativi che, letti insieme, hanno aumentato il quadro probatorio.

 

 

1 commento

  1. Ho letto che tra gli arrestati ci sono 16 “richiedenti asilo”: vogliamo sapere chi li sta ospitando e dove sono ospitati. Le cooperative che li ospitano vanno sanzionate e la struttura che li ospita è pericolosa per i cittadini che ci abitano vicino. C’è un rischio per la sicurezza pubblica, in questo caso chiudere tutto e rispedire al mittente (prefetto & c.): queste sono le promesse del sindaco e questo ci aspettiamo da un’amministrazione che vuole tutelare i propri cittadini.