Questura di Genova

Genova – Un 29enne marocchino è stato arrestato dagli agenti della Digos di Genova perché pronto ad agire per conto dell’Isis.

Le indagini condotte dalle procure antimafia e antiterrorismo hanno evidenziato come l’uomo, Dabil Benamir, estremista islamico arrestato proprio nel capoluogo ligure lo scorso agosto, fosse pronto ad agire per il sedicente stato islamico  tanto da avere acquisito le istruzioni per la fabbricazione di un ordigno artigianale.

Il gip Nadia Magrini ha emesso un’ordinanza di custodia in carcere per l’uomo, ritenuto un esponente di rilievo dell’Isis e ritornato in Europa con l’intenzione di addestrare altri membri dell’Isis alla fabbricazione ed all’utilizzo di esplosivi.

L’uomo stava attendendo istruzioni riguardo le azioni da compiere e nel suo cellulare sono stati trovati video di azioni suicide e video di attentatori ripresi prima dell’atto suicida. Inoltre, erano presenti diverse comunicazioni avvenute per via WhatsApp che lasciano presupporre alla presenza di un mandato che l’uomo doveva compiere in Italia.

Nell’atto del gip è possibile leggere: “La circostanza del possesso da parte dell’indagato di un cellulare di vecchia tecnologia fra quelli sequestrati (Nokia 3410) permette di ipotizzare seriamente che le istruzioni sull’uso quale mezzo per l’innesco di ordigni, acquisiti mediante Telegram, servissero all’indagato per adattare il congegno per il predetto futuro impiego criminale, ovvero per condividere il know-how con terzi interessati alla soluzione tecnica“.

Ancora, il gip prosegue: “Sussiste il pericolo di fuga. L’indagato è soggetto non stabilmente radicato sul territorio essendo privo di significativi legami affettivi o di legami lavorativi o familiari. Si muoveva con disinvoltura in Europa, viveva in Germania e Olanda, e verosimilmente dispone di contatti in Marocco ove potrebbe riparare nel timore di una ulteriore condanna. Si sottolinea che le esatte generalità dell’uomo sono ancora sconosciuti. L’uomo vanta numerosi alias in ragione dei differenti nomi forniti alla polizia giudiziaria in occasione dei controlli a cui è stato sottoposto“.

L’uomo da alcuni mesi si trova rinchiuso nel carcere di Genova per lesioni dolose e maltrattamenti nei confronti della ex compagna e, grazie al lavoro in sinergia con le forze di polizia internazionali, è stato possibile individuarlo come membro attivo dell’Isis.