Genova – L’uscita di Sergio Cofferati dal Partito Democratico ha scatenato molte polemiche all’interno ed all’esterno del PD e della coalizione di centro-sinistra che dovrebbe sostenere Raffaella Paita alle prossime elezioni regionali.
Alessandro Terrile, segretario provinciale del Partito Democratico ha commentato la decisione di Cofferati con amarezza.
“Ho chiesto fino all’ultimo a Sergio Cofferati di restare nel partito che ha contribuito a fondare – ha dichiarato Terrile – Mi dispiace molto che abbia deciso diversamente. La sua è una scelta che addolora me e l’intera comunità democratica genovese”.
Per Terrile “Cofferati individua un disagio profondo che esiste oggi nel partito e nell’elettorato democratico non solo genovese rispetto all’impostazione politica di Raffaella Paita soprattutto in tema di alleanze. Tuttavia non è uscendo dal PD che si solleva una legittima esigenza di chiarezza all’esito di un’elezione Primaria che ancora una volta lascia questioni politiche irrisolte”.
La decisione di Sergio Cofferati di abbandonare il Partito Democratico ha suscitato molti malumori, specie nella base.
“È nostro dovere ritrovare unità – ha dichiarato il segretario provinciale Terrile – Ma perché l’unità non sia un concetto vuoto, per farlo dobbiamo da subito avviare una discussione politica su quanto è avvenuto alle primarie di domenica scorsa, sciogliendo definitivamente il nodo delle alleanze di una coalizione che deve essere di centrosinistra, dicendo chiaramente che tutte le liste della coalizione saranno precluse a candidati indagati”.
“Sono certo che troveremo l’unità necessaria per vincere le elezioni regionali – spiega ancora Terrile – solo se condurremo questa discussione con rigore ed onestà. Lo dobbiamo ai nostri militanti e ai nostri elettori, soprattutto a quanti ci hanno chiesto rappresentanza mobilitandosi. Dimostreremo con i fatti, anche a quanti pensano oggi di seguire la strada scelta da Sergio, che il Partito Democratico è lo spazio naturale per costruire il rinnovamento della politica e del Paese”.
