Daini di Ravenna saranno uccisi
Daini di Ravenna saranno uccisi

Ravenna – Nemmeno il servizio di denuncia trasmesso da Le Iene ha salvato i 67 daini condannati a morte dalla Provincia di Ravenna dopo alcuni incidenti stradali avvenuti sulle strade della zona.
Il Consiglio di Stato ha infatti bocciato il ricorso degli animalisti contro l’abbattimento degli animali e supportato dal servizio del programma Medaset “Le Iene” che dimostrava lo scarso impiego di mezzi dissuasori come reti e palizzate per evitare gli incidenti e la proposta, rimasta inascoltata, di una cittadina tedesca che si impegnava a catturare ed ospitare gli animali in una sua riserva senza alcuna spesa per la collettività.
I 67 daini sono stati considerati “in esubero” nella pineta di Classe, e verranno abbattuti come già deciso entro il prossimo 15 marzo come “necessario termine per lo svolgimento dell’attività venatoria”.
Una sospensione del provvedimento “vanificherebbe del tutto le finalità di interesse pubblico che si intendono perseguire”.
Il 9 febbraio sempre il Consiglio di Stato, con apposito decreto, aveva sospeso l’ordinanza della Provincia romagnola in attesa di entrare nel merito del ricorso presentato dalle associazioni animaliste “Vittime della Caccia”, “Earth” e
“Animal Liberation” contro la Provincia stessa e il Cab (comprensorio cervese cooperativa agricola braccianti)  ribaltando in quell’occasione l’ordinanza con la quale il 14 gennaio il Tar dell’Emilia-Romagna aveva invece bocciato analoga richiesta.
Il ministero della Salute aveva manifestato interesse per la proposta della cittadina tedesca disposta a sobbarcarsi i costi per la cattura e la gestione degli animali in una proprietà privata ma recentemente le richieste di risarcimento danni degli agricoltori sono arrivate alla cifra record di 500mila euro.
Nei prossimi giorni inizieranno gli abbattimenti ma gli ambientalisti hanno già promesso battaglia. Presidieranno le zone dove si dovrà sparare impedendo ai cacciatori di muoversi liberamente sul territorio ma anche offrendosi come “scudi umani” per evitare l’abbattimento.