La biblioteca Rosanna Benzi non riapre
La biblioteca Rosanna Benzi non riapre

Genova – “Cosa succede alla Biblioteca Rosanna Benzi?”. Se lo domanda l’associazione Città di Voltri che, questa mattina, nel corso di un incontro con il presidente del Municipio, Mauro Avvenente, ha chiesto spiegazioni sulla misteriosa chiusura della struttura, reduce da urgenti lavori per il ripristino del tetto.
“E’ un vero mistero – dicono alla Città di Voltri – la biblioteca è rimasta chiusa a lungo per problemi di infiltrazioni d’acqua ma poi è stata inaugurata in pompa magna con passerella di politici locali e poi è tornata nell’ombra, chiusa e senza alcuna spiegazione”.
Sono ormai diversi mesi che la biblioteca Rosanna Benzi, strategicamente posizionata vicino al locale plesso scolastico, non apre più e nessuno a Voltri ne conosce il motivo.
“Sappiamo che il personale è stato ricollocato in altre strutture – dicono ancora all’associazione Città di Voltri – ma non è chiaro se si tratti di uno spostamento definitivo o se, invece, sia una questione temporanea in attesa di riaprire”.
Nel quartiere di Voltri c’è grande discussione sulla biblioteca e sul mistero che avvolge il suo futuro. Inutile chiedere informazioni. Nessuno conosce le risposte.
Molte associazioni hanno iniziato una raccolta di firme per chiedere a Comune e Municipio qualche rassicurazione ed una data certa sulla riapertura.
“Sono stati spesi molti soldi – dicono i cittadini – e vorremmo sapere cosa è successo. La biblioteca è un importante punto di aggregazione ed è una risorsa preziosa per il quartiere. Ci farebbe piacere che qualcuno si degnasse di risponderci invece di considerarci dei sudditi da interpellare solo per avere il voto”.
Nei prossimi giorni le associazioni scriveranno al Sindaco Marco Doria e chiederanno nuovamente spiegazioni al Municipio che sembra ignorare il problema.
In realtà, subito dopo l’inaugurazione e la repentina nuova chiusura, si era detto che la biblioteca presentava altre problematiche per quanto riguarda l’agibilità e la stabilità e che sarebbe stata necessaria un’ulteriore verifica.
Da allora, però, non è arrivata alcun aggiornamento e il timore è che siano stati spesi soldi pubblici pur in presenza di problemi ben più gravi che potevano essere posti in evidenza prima, magari prima di avviare i lavori per il tetto.