youth sorrentinoCannes – “Il tempo che passa, quello che abbiamo alle spalle e quello che ci resta da vivere è veramente l’unico tema, o almeno quello che interessa a me. Il film si intitola ‘Giovinezza’ perché è il futuro che mi interessa, il futuro come uno spazio di libertà, una condizione dell’esistenza che non ha che fare con l’età anagrafica”. Così Paolo Sorrentino ha presentato al Festival del Cinema di Cannes il suo ultimo film “Youth”, in corsa per la palma d’oro a due anni di distanza da quando concorse con “La Grande Bellezza”, che qui non portò a casa nulla, mentre una manciata di mesi dopo vinse l’Oscar.

Ma l’ultima ‘creatura’ del regista napoletano, che si è avvalso di un cast stellare, ha ricevuto oggi, al termine della sua prima proiezione, quella per la stampa, un’accoglienza ‘contrastata’. La platea di giornalisti e critici si è infatti divisa in due: se da una parte c’era chi applaudiva convinto e chi gridava ‘bravo’, dall’altra, però, non sono mancati sonori fischi e ‘buuuu’.

“Youth-La giovinezza” è il terzo film italiano in corsa in questa 68^ edizione del Festival, dopo “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone e “Mia Madre” di Nanni Moretti.

Sorrentino presenta un affresco sulla vecchiaia, la vita e i rimpianti raccontati in un hotel di montagna da personaggi reali e immaginari interpretati da grandi nomi di Hollywood come Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda.