Roma – L’ultima proposta di Matteo Renzi, che appena un paio di giorni fa ha lanciato l’idea di creare un sindacato unico. “Vorrei una legge sulla rappresentanza e non più sigle su sigle su sigle” aveva dichiarato il Premier, che però, subito dopo le sue dichiarazioni, è stato letteralmente travolto da una pioggia di critiche e proteste da parte dei sindacati tradizionali, con in testa Cgil, Cisl e Uil.

L’idea del sindacato unico lanciata dal premier, Matteo Renzi, “è la conseguenza di un modello autoritario” ha dichiarato il leader della Fiom Maurizio Landini, che in un’intervista a Repubblica ha tuonato: “invece di disegnare modelli sindacali, che non è il suo mestiere, dovrebbe varare la legge che ripristini la democrazia in fabbrica dando ai lavoratori la possibilità di decidere sui contratti che li riguardano”. In particolare Landini ha denunciato che a suo avviso quanto “si sta facendo in Fiat non si puo’ chiamare contrattazione”.

Il leader della Cgil Susanna Camusso ha invece spiegato al Tg della Rai: “Penso che il tema del sindacato sia quello del sindacato unitario. Il sindacato unico invece è una concezione che esiste solo nei regimi totalitari, è concettualmente sbagliata perchè presuppone che una pluralità di orientamenti e la rappresentanza di tanti soggetti diversi vengano tutti inclusi in un pensiero unico”.

Per il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan invece “L’Italia non ha bisogno di un sindacato unico ma di sindacati responsabili e riformatori, capaci, come ha fatto sempre la Cisl nella sua storia, di guidare le trasformazioni del paese con una linea partecipativa e non antagonistica, assumendosi le responsabilità con la politica di concertazione e con accordi sindacali innovativi a livello nazionale, territoriale e aziendale. Questo è quello di cui ha bisogno il nostro paese”.

Nettamente contrario al sindacato unico è anche il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, che ha puntualizzato: “Il Premier dimentica, forse, che esperienze del genere ci sono state e ci sono tuttora, nella maggior parte dei casi, in Paesi totalitari e dove le condizioni dei lavoratori non sono eccellenti. Noi, siamo per un sindacato riformista e unitario, in cui il pluralismo delle idee èrenzi operai garanzia di dialogo e democrazia e dove le decisioni vengono assunte a maggioranza”.

 

1 commento

  1. In fondo, il sindacato unico settant’anni fa già  c’era; si chiamava Corporazioni, se non mi sbaglio.
    C’era anche una apposita Camera.
    Mio papà  perಠmi raccontava che non tutelava molto i lavoratori.
    Corsi e ricorsi storici?

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