La regina Elisabetta lascerà Buckingam Palace
La regina Elisabetta lascerà Buckingam Palace

Londra (Inghilterra) – La Regina Elisabetta II e i figli Edoardo e Andrea dovranno trasferirsi da Buckingam Palace per consentire gli interventi di restauro ormai non più rinviabili. La notizia, anticipata dal Times sta facendo scalpore in Inghilterra poichè era dal 1837, con la regina Vittoria, che i reali d’Inghilterra non lasciavano la residenza di Buckingam Palace.
Eppure il trasloco dovrà avvenire in tempi brevi poichè gli interventi di restauro per la residenza della casa reale sono ormai improcrastinabili.
Impianto elettico e idraulico non a norma e presenza di amianto negli isolanti rendono i restauri di Buckingam Palace estremamente urgenti anche per la stessa sicurezza di chi ci vive e ci lavora.
La Regina Elisabetta e consorte, insieme ai figli Andrea, duca di York e Edoardo, conte di Wessex, dovranno trovarsi una nuova sistemazione per diverso tempo.
Lo “sfratto” della Regina non è l’unica notizia legata al restauro di Buckingam Palace che sta facendo discutere gli inglesi. Il costo dell’operazione, infatti, è argomento che infiamma ancora di più.
Secondo gli esperti, infatti, il restauro e l’adeguamento degli impianti potrebbe costare alle casse dello Stato qualcosa come 150 milioni di sterline, oltre 211 milioni di euro. Una bella cifra che non è ancora ben chiaro se sarà coperta dai fondi privati della Casa Reale o se, invece, ricadranno sulle tasse dei sudditi di sua maestà.
Del resto, per ripristinare le 775 stanze del palazzo saranno necessari lavori imponenti e particolarmente costosi vista la delicatezza degli arredi e delle finiture.
Buckingham Palace, il cui nucleo originario risale al 1703 ed era, come dice il nome, la casa del duca di Buckingham, venne acquistato nel 1761 da Giorgio III. Nel 1820 sotto Giorgio IV iniziarono i lavori di allargamento di John Nash. Ma solo nel 1837 con Vittoria divenne residenza permanente dei sovrani britannici. Da allora i reali non si sono mai allontanati dal palazzo per lunghi periodi, nemmeno sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.