Bergamo – L’Italia supera nettamente la Cina (16-9) allenata dall’ex ct azzurro Paolo Malara,  e conquista il settimo posto nella Final Eight dell World League edizione 2015 disputata nel fantastico impianto del Centro Sportivo Italcementi di Bergamo. World League vinta per la nona volta dalla Serbia che s’impone 9-6 sulla Croazia; al terzo posto il Brasile di Ratko Rudic che supera dopo tre serie di tiri di rigore gli USA 24-23.  Un po’ poco per l’Italia per aver organizzato “in casa” la manifestazione che, allo stesso tempo, non ha ancora sfondato nel grande pubblico. In effetti è mancata, come del resto alcuni anni fa a Genova, la grande cornice di pubblico, vuoi per gli orari di gioco nei giorni feriali, vuoi per questa assurda sperimentazione della vasca a 25 metri. Ogni federazione mondiale hai certamente i suoi problemi: la FINA purtroppo deve sottostare ai soliti giochi politici non avendo la pallanuoto quella diffusione mondiale capillare e quindi le decisioni dipendono da chi non sa neppure cosa sia la pallanuoto. Speriamo solo che questi esperimenti alla lunga non diventino realtà quotidiana: la pallanuoto giocata in vasca da 25 metri in effetti perde spettacolarità, le espulsioni sono tantissime per gli inevitabili contatti fisici, e le reti a uomini pari sono poche. A conti fatti solo le due nazionali che praticano un massiccio gioco fisico, Croazia e Serbia, sembra essersi adattate a questa situazione. Ungheria e Italia, sia per il prolungarsi dei campionati, sia per la recente finale di Champions, sia per l’inesperienza di nuovi innesti, hanno patito di più questa situazione. Ed i risultati lo hanno ampiamente dimostrato. Non resta che sperare nella grande capacità del CT azzurro, Sandro Campagna, che questo pomeriggio, al termine della gara, ha dichiarato:” “Dobbiamo imparare ad approcciare le partite sempre con concentrazione. La nostra è una squadra che per rendere al massimo deve essere nel match dal primo all’ultimo minuto: questa è la lezione che abbiamo imparato dalla World League. Da lunedì penseremo ai campionati mondiali di Kazan.”

Il tabellino

China-Italia 9-16
China: Wu, Tan 1, Hu, Dong 3, Lu 1, Li, Z. Chen, Gu, Xie 1, J. Chen 1, Zhang, N. Liang, Z. Liang.
All. Paolo Malara.
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 1, Velotto 1, Figlioli 1, Giorgetti 3 (2R), A. Fondelli 3, N. Presciutti 1, Gallo, N. Gitto, S. Luongo 1 (R), Aicardi 2, Baraldi 3, Del Lungo.
All. Sandro Campagna.
Parziali: 5-3, 1-6, 2-2, 1-5.
Arbitri: Terpenka (Can) e Dester (Bra).
Note: usciti per limite di falli nel II tempo Li (C) nel III Velotto (I),  nel IV Lu (C) e Xie (C). Superiorità num. Cina 2/10, Italia 5/10. Nel II tempo Wu (C)  para tiro di rigore a Gallo. In porta per l’Italia Del Lungo sostituito dopo 7’33 da Tempesti. Spettatori 500 circa.

Le finali

Finale 5°/6° posto
Australia – Ungheria 9-6

Finale 3°/4° posto
Brasile – USA 24-23 dtr – Brasile nedaglia di bronzo

Finale 1°/3° posto
Serbia – Croazia 9-6  – Serbia medaglia d’oro

Nella foto di Giorgio Scala
Il Settebello ed il suo staff

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