Pamplona (ESP) – Festa, momento di follia collettiva, o barbarie? A Pamplona, nel nome della tradizione, si rinnova da oggi sino al 14 luglio,  l’appuntamento con la carica dei tori in mezzo alla folla di corridori pronti a sfidare la morte, il cosiddetto Encierro dedicato a San Fermin e reso celebre in tutto il mondo da Ernest Hemingway. Le contestazioni e le proteste dei movimenti animalisti non fermano lo spettacolo crudele.

Questa mattina prima corsa, veloce e violenta (2′ e 23″), con un bilancio di tre feriti (due statunitensi e un britannico) e decine di contusi.  Il più grave è stato colpito da una cornata al torace (VIDEO)

Considerata tra le feste più seguite al mondo, insieme al Carnevale di Rio e all’Oktoberfest di Monaco di Baviera, l’appuntamento di Pamplona è un evento senza freni, un’ubriacatura collettiva che richiama migliaia di turisti. La popolazione di Pamplona passa durante questa settimana da 190.000 abitanti a più di 1.500.000 di persone. In questi giorni i residenti che cercano un po’ di tranquillità affittano le loro case ai turisti, che pagano prezzi profumati per poter osservare la corsa dei tori dai balconi affacciati sul percorso o semplicemente per trovare un’alternativa agli alberghi e alle pensioni che registrano il tutto esaurito. La maggior parte dei negozi chiudono, e sembra che in città esistano solo bar, discoteche, ristoranti, ed altre attività collegate alla fiesta.

Fabio Tiraboschi