Bruxelles – “Non prendermi per stupido!” Con queste parole Schaeuble, avrebbe apostrofato Draghi che sostanzialmente spiegava come evitare la Grexit. Ieri notte intorno al tavolo dell’Eurogruppo si sarebbe infatti consumato uno scontro decisamente acceso tra il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il presidente della Bce Mario Draghi a causa del quale l’incontro sarebbe stato chiuso lì, anticipatamente. Se da una parte Francia e Italia premono per trovare un accordo per aiutare la Grecia, dall’altra molti paesi del nord e dell’est Europa, con la Germania in prima file, continuerebbero a mantenere una posizione dura nei confronti di Atene, che paventa un rischio reale, sempre più concreto, di una possibile uscita della Grecia dall’Eurozona.

E proprio oggi l’Eurozona si gioca l’ultima chance per evitare la Grexit. Questa mattina è ripresa a Bruxelles la riunione dell’Eurogruppo e la possibilità che i ministri delle Finanze possano trovare un accordo sull’apertura dei negoziati con Ateschaeuble draghine per un terzo salvataggio appare quanto meno lontana.

Nel pomeriggio la palla passerà comunque ai capi di Stato e di governo dell’Eurozona, ai quali spetterà decidere se dare altro tempo ad Atene, c’è chi dice una settimana, per passare dalle parole ai fatti varando almeno alcune delle più importanti riforme e riguadagnando così la fiducia dei partner. “Continuiamo a lavorare per raggiungere un accordo per iniziare i negoziati, e noi riteniamo che ci siano le condizioni per farlo”, ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan all’arrivo all’Eurogruppo. La Grecia però deve “prendere iniziative concrete a partire da domani” per ricostruire la fiducia. Intanto, il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha deciso di annullare il vertice a 28 per consentire al vertice dell’Eurozona di poter lavorare fino alle ore piccole. Matteo Renzi, dal canto suo, ha ribadito che un’Europa senza la Grecia è “impensabile”. Ma il collasso della Grecia è incombente e l’unico modo per evitarlo sarà la prosecuzione – per quanto condizionata e limitata – del programma di sostegno della Bce alle banche elleniche. Un’ipotesi che però Schaeuble, al momento, vede come fumo negli occhi.