Milano – Il mondo della moda perde uno dei suoi guru più geniali e innovativi. Lo stilista Elio Fiorucci è stato trovato morto nella sua casa di Milano, in corso Vittorio Veneto, stroncato da un malore. Aveva appena compiuto 80 anni. Fiorucci rivoluzionò la moda alla fine degli Anni ’60, scoprendo per primo il fascino dello ‘street style’. Nella seconda metà degli Anni ’70 i suoi jeans divennero oggetto di culto. Pura cultura pop esibita in boutique e negozi che in Italia non si erano mai visti: i primi ‘concept store’, che Fiorucci rese irresistibili con trionfi di essenze, colori e sorprese. Derivazioni dal gusto anglosassone esploso a Carnaby Street, ma non solo. Elio Fiorucci introdusse elementi assolutamente originali, nel design, nella pubblicità (chi non ricorda le sue modelle sexy o gli angioletti ?), nell’ambientazione fantastica dei suoi negozi,  primo fra tutti quello aperto a Milano nel 1967 in Galleria Passerella, firmato da Amalia Del Ponte.

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Grande comunicatore e spirito visionario, Elio Fiorucci conquistò New York, Londra, il Giappone, acclamato dal jet set internazionale e dalle star più influenti. Genova lo ricorda con affetto. Il 15 gennaio del 2009 intervenne a Palazzo Ducale, nell’ambito di un ciclo di incontri sulla storia del jeans. Nell’occasione raccontò la sua rivoluzione:  “Allora c’erano solo Levis, Wrangler e Lee: erano giganti, ma usavano il tessuto per produrre capi da lavoro o da tempo libero. Io ho preso Mario Morelli, il modellista di Valentino, gli ho portato un rotolo di jeans e gli ho detto di costruire un paio di jeans da donna, i più aderenti possibili. Erano troppo rigidi: li abbiamo bagnati con l’ ammorbidente. Erano troppo scuri: li abbiamo lavati con candeggina e sassi di pomice. è nato così, il fashion jeans”. Frammenti di una rivoluzione dolce.

Fabio Tiraboschi