Cavi d'acciaio contro i motociclisti in Provenza
Cavi d’acciaio contro i motociclisti in Provenza

Provenza (Francia) – Hanno riportato diverse fratture provocate dalla caduta dalla moto i centauri di Cuneo in viaggio per le strade della Provenza, in Francia, caduti vittima di una vera e propria “trappola mortale” contro i motociclisti.
Il gruppo era in viaggio, in moto, per la zona di Lac de serre Poncon, Valensole e la sua festa della lavanda
Dopo il pranzo al lago si sono diretti verso Venterol utilizzando la D854, una strada provinciale che parte da Gap. Dopo neanche 700 metri di strada, però, uno dei motociclisti è stato costretto ad una brusca frenata per evitare un cavo di acciaio che era stato teso ad una altezza di circa 80 centimetri, tra due pali di metallo conficcati nel terreno. Una vera e propria trappola che ha provocato comunque la caduta dei centauri ma che, data la velocità di frenata assai ridotta, ha causato solo alcune fratture alle gambe e costole rotte.
I due centauri di Cuneo sono stati ricoverati in ospedale e uno di loro è stato sottoposto a delicati interventi chirurgici per fratture scomposte alle caviglie.
Secondo quanto hanno appreso i motociclisti non è la prima volta che, nella zona, avvengono episodi simili, sempre diretti a scoraggiare i motociclisti.
“Persone del luogo ci hanno soccorso e hanno immediatamente chiamato la Gendarmeria e le ambulanze – hanno raccontato gli sfortunati protagonisti sul loro profilo Facebook – Diciamo che, fortunatamente o meno non lo so, ce la siamo cavata con io una caviglia rotta in più parti due operazioni e 3 mesi di immobilizzazione e Riccardo con testa dell’omero rotto e costole ammaccate e 2 mesi di convalescenza. In ospedale mi hanno detto che succede spesso nelle varie campagne e montagne ma non era mai successo su strade asfaltate e di così tanto passaggio”.
La notizia è stata diffusa anche per mettere in guardia i motociclisti in visita nella località turistica.
“Spero che la Gendarmeria di La Motte du Caire trovi questi pazzi assassini e che quello che è successo a noi non si ripeta” concludono gli sfortunati centauri.