Febbre del Nilo, due casi a Lodi
Febbre del Nilo, due casi a Lodi

Lodi – Sale a due il numero di lodigiani ricoverati al reparto di malattie infettive e tropicali dell’ospedale di
Sant’Angelo Lodigiano perchè colpiti dalla febbre del Nilo occidentale. L’emergenza sanitaria ha fatto scoppiare il terrore per le zanzare, le italianissime culex pipiens che trasmettono il virus quando pungono soggetti malati.
I due erano arrivati nei giorni scorsi in ospedale con febbre alta e in stato confusionale ed in breve le loro condizioni sono diventate gravi. Un semplice esame del sangue ha permesso di accertare il contagio del virus della Febbre del Nilo, originario dell’Egitto ma ormai sempre più diffuso anche in altri Paesi.
Si tratta dei primi casi accertati in provincia di Lodi ma ci sono diversi malati ricoverati negli ospedali di Pavia, Cremona e Mantova.
La malattia spesso non viene riconosciuta immediatamente poichè, nella fase iniziale, può essere scambiata per una banale influenza, con febbre altra e malessere diffuso. Se non viene curata adeguatamente, però, può portare ad una grave encefalite, con infiammazione delle pareti del cervello e persino al coma ed alla morte.
A rendere ancora più infida e pericolosa la malattia la possibilità di essere diffusa attraverso il morso della comune zanzara italiana, diffusissima nella pianura Padana e nelle aree umide.
Un monitoraggio con esami genetici effettuato in luglio dall’Asl lodigiana su alcune zanzare appositamente catturate ha confermato che erano portatrici del virus.
Inoltre i due pazienti non hanno mai risieduto all’Estero, neppure per brevi periodi e quindi appare impossibile il contagio al di fuori dell’Italia.
L’allarme per la diffusione della Febbre del Nilo è grande e nella zona di Lodi, Pavia, Cremona e Mantova è ormai psicosi zanzare.
Il virus potrebbe essere arrivato nel nostro Paese con animali infetti come cavalli o uccelli migratori.