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Genova – Il ritorno dei grandi marchi malgrado le laceranti divisioni  tra i costruttori, una crisi che ancora morde, lo spettro – sempre minaccioso – di uno spostamento della manifestazione a Milano, Napoli o Trieste, la concorrenza agguerrita delle esposizioni nautiche organizzate nella vicina Costa Azzurra. Qualche luce e molte ombre sull’ormai imminente 55^ edizione del Salone Nautico, in programma dal 30 settembre al 5 ottobre nelle ridimensionate aree della Fiera di Genova. La forbice tra grande e piccola nautica continua ad allargarsi. La produzione degli yacht superlusso, eccellenze del made in Italy, guarda quasi esclusivamente all’export, mentre le aziende di accessori e piccole imbarcazioni si dibattono nel mare sempre tempestoso del mercato interno.

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Differenze che si rispecchiano nella scissione maturata all’interno di Ucina. Venticinque marchi del lusso  si sono staccati dalla casa-madre e hanno costituito ‘Nautica Italiana‘, nuovo sodalizio che, sotto l’egida di Altagamma, aspira ad associarsi a Confindustria, aprendo così un problema nelle regole della rappresentanza. ‘Nautica Italiana’ ha radunato attorno a sé manager e costruttori ‘dissidenti’ che hanno scritto pagine importanti all’interno di Ucina. Presidente è Lamberto Tacoli, numero uno del Gruppo Ferretti, mentre Segretario Generale è stato nominato Lorenzo Pollicardo che già ricoprì lo stesso ruolo all’interno di Ucina negli anni d’oro dei Saloni da record.  Tacoli, alla presentazione di ‘Nautica Italiana’, ha chiarito che al Salone “da sempre partecipano le aziende e non le associazioni. Siamo tutti affezionati a Genova, non c’è alcun tipo di ostracismo semmai la massima apertura. Speriamo di collaborare con Ucina verso la quale nutriamo riconoscenza e rispetto“.

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Il Salone sarà presentato all’Expò di Milano il 15 settembre. Per dare un’idea della crisi che attanaglia la manifestazione è sufficiente un dato: gli espositori saranno circa 750,  in crescita rispetto al nerissimo 2014, ma ancora distanti dalle inarrivabili 1.547 unità schierate al Salone Nautico del 2004, anno di Genova Capitale Europea della Cultura. Nell’attesa di quello che rimane comunque un evento, gli albergatori genovesi riferiscono che le prenotazioni per il periodo compreso tra il  30 settembre e il 5 ottobre procedono a rilento. ‘Annusando’ la città, si ha la sensazione che quel connubio profondo, sia come smarrito e che il legame, tra Genova e la sua vetrina più scintillante, si sia allentato. Il magico idillio di un tempo sembra essersi trasformato in una glaciale e muta convivenza, avvelenata da timori e sospetti. Da un pezzo la nautica non parla più il dialetto delle banchine; le case di produzione dei grandi yacht sono concentrate prevalentemente nell’entroterra veneto, in Lombardia o in Piemonte, dove il mare non c’è.

Fabio Tiraboschi